Come proteggere i contenuti nell’era di Internet

Come proteggere i contenuti nell’era di Internet

La discussione su come proteggere i contenuti nell’era di internet è sempre accesa. A discuterne sono gli addetti ai lavori del mondo dell’informazione, che si pongono domande. Si cercano risposte dai legislatori e da chi governa tecnologia e web.

Una raccolta di punti di vista autorevoli è quella pubblicata dall’Osservatorio Tutti Media.

Si attesta che il mondo dell’algoritmo ha delle ripercussioni in quello della creatività e creazione di contenuti. Umanesimo e tecnologia si incontrano sulla strada di chi produce informazione e fa giornalismo.

Questo comporta la necessità di trasformazioni trasversali per accogliere nuove strategie senza perdere le caratteristiche di una narrazione etica, verificabile e di supporto alla democrazia. Uno dei risvolti che preoccupa è che ogni Paese EU ha la facoltà di adottare modalità a tutela della creatività, in base alle disposizioni locali. Questo fa anche temere l’adozione di diversi approcci che non giovano al mercato unico europeo.

Contiamo che il legislatore garantisca l’applicazione di obiettivi della norma europea, e noi siamo concentrati su come ciò si possa effettivamente realizzare per la tutela e la valorizzazione del diritto d’autore. Riportare il mercato in equilibrio è l’obiettivo.

Fabrizio carotti, direttore generale Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG)

Tra le tematiche più complesse e discusse della Direttiva europea sul Copyright, ci sono la Protezione delle pubblicazioni di carattere giornalistico in caso di utilizzo online (Art. 15) e l’Utilizzo di contenuti protetti da parte di prestatori di servizi di condivisione di contenuti online (Art.17)

Questi due articoli creano incertezza e ambiguità giuridica su chi è autorizzato o come può beneficiare della pubblicazione di un determinato contenuto, l’autore o l’editore o l’agenzia di stampa che ne viene in possesso.

La soluzione alle contraddizioni potrebbe trovarsi nella tecnologia. È in corso uno studio della Commissione europea allo scopo di approfondire quali sono i sistemi di identificazione delle maggiori piattaforme (Google e Facebook) ed eventuali sviluppi nel mercato. I titolari dei diritti dovrebbero dotarsi di soluzioni tecnologiche sviluppate in Europa – che tra l’altro sarebbero in linea con gli obiettivi del Commissario Breton sulla sovranità digitale.

Carolina Lorenzon, Direttore relazioni istituzionali estero Mediaset

Ad ogni modo l’auspicio resta quello di trovare soluzioni valide e condivise, portando avanti punti di vista collegati ai nostri giorni, scanditi a tempo di bit. Il concetto di copyright che esiste già prima dell’era di internet si scontra con la rapidità di diffusione dei contenuti sul web.

Il copyright segna un tempo preciso che è quello dell’era prima di Internet. Oggi dobbiamo cercare soluzioni utili a proteggere legalmente contenuti in un mercato che li rimbalza da un paese all’altro e da un mezzo all’altro.

Derrick de Kerckhove consigliere scientifico dell’osservatorio TuttiMedia

LEGGI LA RELAZIONE COMPLETA QUI (fonte: https://www.media2000.it/numero-331/).

Angela Tassone

Esperta di Comunicazione e Marketing. Componente della FERPI - Federazione delle Relazioni Pubbliche italiana. Socievole e inconsapevole accentratrice, cerca di indirizzare al meglio le proprie energie. E anche se ha imparato che nella vita le cose non si possono mai considerare definitive, il suo amore per la scrittura e i media non passerà mai.

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