Vocazione e Letizia

Vocazione e Letizia

Vent’anni. Una vita da scoprire. Talenti da mostrare e una carriera in ascesa. Entusiasmo da vendere. Vent’anni e una produzione internazionale, la musica e la recitazione. Le idee chiare e la passione per l’arte. Un filo rosso che unisce studio e interiorità. Altamura. Il liceo economico sociale e gli studi classici fatti direttamente a teatro. La musica come espressione di se stesso e la recitazione come vocazione.

Si chiama Leonardo Verni, boccoli biondi e un gran sorriso. Professione attore.

A cinque anni ho iniziato a suonare le percussioni, a sei ero sulla batteria. Ho studiato musica per 11 anni ma non in Conservatorio. Ho sempre preferito uno studio umano, non imposto. Libero nell’esprimermi. Perché quando suono sento che tutto me stesso si allinea, sono perfettamente centrato.

vocazione
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La musica lo trasporta, lo rasserena, gli conferisce i tempi giusti. Qualsiasi cosa stia facendo. Anche parlare con un estraneo. A Leonardo basta ascoltare la sua musica nella testa, battere il tempo, e ogni evento inizia a svolgersi in modo chiaro e senza ansia.

E’ affascinato dai miti e dalla letteratura greca e latina. Da D’Annunzio e dalle leggende.

Con il suo video “Dolceluna” ci porta in un’atmosfera da sogno, un incanto. Che è allo stesso tempo un omaggio a Fabrizio De André. La Leggenda del filo rosso è rivisitata, da immagini e sonorità moderne.

Il rossore delle labbra e la letizia di quella donna. Parlami ora Dolceluna, che nessuno mi guarda e nessuno mi allontana.

Dolceluna -Leonardo Verni

La musica per Leonardo è come respirare. Lo ripete, ne è orgoglioso. E’ espressione di se stesso.

Però quando gli chiedo cosa vuole fare da grande, la risposta mi lascia spiazzata. Non ha esitazioni, non lascia adito a dubbi.

La mia vocazione è nel teatro. E’ lì che mi sento democratico, in grado di dare e donare. Con la musica invece non sono così democratico, la sento mia, ne sono geloso, non la cedo volentieri.

L’arte è un’amante gelosa

Ralph Waldo Emerson

Il teatro, scoperto quasi per caso al Liceo. Il teatro con i suoi testi classici. Autodidatta nello studio. Eschilo, Sofocle, la drammaticità.

Quando recito è come se fossi guidato sempre da una musica interna. Sono trasportato, fluisco con la musica.

Il teatro sì, ma non solo. Una grande produzione internazionale, una serie in costume. Il fascino di attori e registi importanti.

Purtroppo non posso dire molto, anzi quasi nulla. Una cosa però la racconto volentieri. Dopo il provino, sostenuto per la parte per cui mi ero presentato, il regista ha fatto creare un ruolo su misura per me. Tagliato e cucito addosso. Recito e canto. E’ davvero emozionante. Spero vi piaccia, perché non è il solito film in costume.

Si presenta per un ruolo, che non poteva essere suo per via dell’età. Però non viene scartato. Tutt’altro. Tanto viene notato, tanto le sue doti non passano inosservate, da creare e aggiungere un personaggio alla sceneggiatura.

Inutile dire che ho chiesto ogni particolare ma Leonardo è stato in assoluto silenzio, lasciandomi una grande curiosità.

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La sua giovane età è un canto. Il suo ardore per la recitazione è poesia. La passione che mette in ogni cosa è una specialità, come il pane di Altamura, la sua terra d’origine.

La voglia di capire, studiare e apprendere dai più grandi, ne fa una mente non conforme. Un animo fuori dall’ordinario.

Più studio e più comprendo quanto Pierpaolo Pasolini o Federico Fellini siano stati avanguardia. Più mi rammarico di non avere oggi la possibilità di conoscerli professionalmente. Sono maestri inarrivabili.

Leonardo è un vulcano. Di parole, sentimenti e progetti. Un fiume in piena di racconti, di gioia e decisioni.

Trasmette una carica emotiva non indifferente. Esempio confortante di studio e abnegazione, in mezzo a un quadro a volte molto sconfortante di giovani che rinunciano ad apprendere e imparare, cercando una via più semplice.

Per arrivare lontano però le strade facili non sono sufficienti. C’è bisogno di esercizio, fatica, istruzione e cultura. Questo ha capito Leonardo Verni. Questo mette in pratica ogni giorno.

#IrriducibilmenteLibera

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Sabrina Villa

Per Vasco “Cambiare il mondo è quasi impossibile -Si può cambiare solo se stessi - Sembra poco ma se ci riuscissi - Faresti la rivoluzione” . Ecco, in questo lungo periodo di quarantena, molti di noi hanno dovuto imparare nuovi modi, di stare in casa, di comunicare, di esternare i propri sentimenti. Cambiare noi stessi per modificare quello che ci circonda. Tutto si è fermato, in attesa del pronti via, per riallacciare i fili, lì dove si erano interrotti. I pensieri hanno corso liberamente a sogni e desideri, riflessioni e immagini e, con la mente libera, hanno elaborato anche nuovi modi di esternazione e rappresentazione dell’attualità. Questa è la mia rubrica e io sono Sabrina Villa. Nata a Roma e innamorata della mia città. Sono un'eclettica per definizione: architettura, pittura, teatro, cucina, sport, calcio, libri. Mi appassiona tutto. E' stato così anche nel giornalismo, non c'è ambito che non abbia toccato. Ogni settore ha la sua attrattiva. Mi sono cimentata in tv, radio, carta stampata. Oggi, come al solito, mi occupo di tante cose insieme: eventi, comunicazione, organizzazione. La mente è sempre in un irriducibile movimento.

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