Il rock dei Måneskin non è “stupefacente”
E’ negativo. Non il mio tampone, chi se ne frega di quello! Il test antidroga di Damiano dei Måneskin. Siamo tutti più sollevati adesso che sappiamo che il rock dei Måneskin è pulito. Perché dai, quale onta è sempre stata per il frontman di un gruppo rock la positività a un test del genere?! Non si è mai sentito che in passato un cantante rock abbia fatto uso di droghe. Mick Jagger, Jimi Hendrix, Janis Joplin tutta gente che voleva stare lucida sul palco e nella vita. Per tirarsi su e avere l’energia giusta per affrontare un concerto, giusto un po’ di magnesio e uno zabaione a merenda preparato dalla nonna. Tutte bande di chierichetti che hanno fatto la storia del rock senza eccessi.
Ma torniamo al presente, a questi giovani talenti, puliti dentro e belli fuori. Si sono presi pagine di giornali per la vittoria all’Eurovision Song Contest 2021, ma a prolungare la loro permanenza sulla cresta dell’onda anche un malentendu. Durante la diretta dell’evento, nella Green Room il cantante dei Måneskin abbassa la testa sul tavolo. Questo gesto è bastato a scuotere la fantasia e i cattivi pensieri di qualcuno che ha subito creduto Damiano stesse sniffando live. I malpensanti sono i cugini francesi per i quali probabilmente il secondo posto è una brioche amara da ingoiare.
Da qui polemiche, accuse, proposte di squalifica con il gruppo italiano che rivela di non aver mai fatto uso di droghe, di essere contrario a sostanze stupefacenti. (E quindi stupefacente a questo punto è che siano così au naturel.)
I francesi tirano fuori la ghigliottina mediatica ma i Måneskin sono bravi ragazzi e la testa ce l’hanno sulle spalle. Con un candore della coscienza che stride con il suo abbondante kajal sugli occhi, Damiano si sottopone a questo benedetto esame tossicologico. E ne esce pulito così come ci è finito in questa vicenda.
Doppia debacle per i francesi che non paghi del secondo posto in classifica si sono aggiudicati l’ultimo nel contest “Saper perdere con dignità”.
Bisogna dire comunque che, al di là dello spiacevole equivoco all’Eurovision, il gruppo romano, per qualche ragione, non suscita la simpatia di tutti. C’è forse una generazione di melomani e amanti del rock in particolare che si rifiuta di accettare che questi quattro incarnino il rock italiano emergente. E quindi le critiche, le offese, quell’odio da tastiera che va tanto di moda trovano come bersaglio quattro ragazzi di vent’anni che ce la stanno facendo.
Questo atteggiamento dapprima mi ha molto perplesso. Ma poi ho colto questo sentimento, ho compreso questo livore.
Gli hater dei Måneskin in fondo sono io quando dico che Belen Rodriguez comunque non è niente di che.
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