La bomba di Fedez ha lasciato il segno
Si può essere a favore o contro, ma, a meno che non si sia stati alle Galapagos negli ultimi tre giorni, non si può non sapere cosa è scoppiato intorno al discorso di Fedez sul palco del Primo Maggio: una bomba.
Che sia mediatica o politica è ancora da stabilire, ma la deflagrazione delle parole del rapper milionario ha raggiunto ogni angolo del web e delle sezioni di partito.
Cosa è successo?
Come tutti saprete, durante il concerto del Primo Maggio, sul palco della Cavea dell’Auditorium di Roma, Fedez ha letto il suo discorso facendo nomi e cognomi degli esponenti della Lega che hanno preso posizione contro l’approvazione del DDL Zan attraverso affermazioni aberranti contro gli omossessuali. Ciò che ha fatto scalpore, però, per assurdo, non è stata tanto l’invettiva contro la Lega, ma il fatto che, a detta del rapper, la Rai abbia provato a censurare il testo del cantante. Qui potete leggere il discorso integrale.
La Rai ovviamente ha smentito tali tentativi di censura, negando di aver dichiarato “inopportuno” il testo di Fedez e di aver chiesto di visionarlo prima che venisse letto sul palco, al contrario di quanto affermato dallo stesso cantante.
Fedez non ha preso di buon grado il fatto di essere stato sbugiardato dalla Rai ed ha pubblicato sul suo profilo twitter il video della telefonata intercorsa con i vertici Rai prima del concerto. In questo video, effettivamente, si mostrano contrari alla lettura del testo da parte del cantante durante l’esibizione.
Favorevoli e contrari
Questi botta e risposta hanno suscitato un boom di opinioni sui social. Per prima si è levata la voce dei sostenitori di Fedez. Anche quelli meno prevedibili, anche quelli che non amano particolarmente il personaggio, si sono schierati in favore del suo intervento, ringraziandolo per la schiettezza ed il coraggio.
Tra questi Giuseppe Conte, Andrea Scanzi, il PD e tantissimi esponenti del mondo dello spettacolo e della cultura.
Poi si è levata la voce dei soliti “svegli” della rete che stanno sempre pronti a ricordare al mondo che loro non si bevono la falsa retorica dei cosiddetti finti buoni. E’ stato detto di tutto, gli è stato contestato di aver fatto pubblicità occulta con il berretto della Nike, di non aver preso parte dei lavoratori sfruttati di Amazon per questioni di interesse, di essere falso e omofobo a causa del testo della canzone “Tutto il contrario” scritta dieci anni fa.
Fa specie che anche Selvaggia Lucarelli si sia schierata contro l’intervento di Fedez, accusandolo sostanzialmente poca sincerità.
Insomma, in 48 ore è stato detto tutto e il contrario di tutto. Una valanga di fake news smentite dall’artista e altrettante accuse ugualmente smentite dai vertici Rai.
Quindi?
Il punto è che non importa molto se Fedez l’abbia fatto per lanciare una bomba mediatica e aumentare ancora di più la sua popolarità. Non conta se la sua denuncia sia apparsa inconsistente a qualcuno perchè non prendeva in considerazione lo sfruttamento dei lavoratori Amazon, azienda di cui lui è testimonial. E’ ininfluente persino la possibilità che indossare il berretto con il marchio della Nike sia valso al cantante milioni di euro di sponsorizzazione.
Il punto è che lui ha detto quello che andava detto. E nessuno prima d’ora l’aveva fatto con questa potenza mediatica. Fino ad oggi erano i sovranisti o i populisti a tenere banco con i loro contenuti miseri che rimbalzavano per giorni tra un giornale e l’altro. Con il discorso di Fedez, anche i concetti “di sinistra” hanno finalmente provato l’ebrezza di venire amplificati dalla potenza mediatica delle polemiche social.
Il fatto che sia legittimato a governare un partito come la Lega che non ha mai preso le distanze dalle affermazioni medievali e agghiaccianti di alcuni suoi iscritti è inammissibile. Dietro a tutte le polemiche sul discorso di Fedez, c’è una grande verità che nessuno riesce a dire: la crescita politica della Lega negli ultimi anni ha fatto fare un passo indietro al Paese dal punto di vista dei diritti civili.
Ecco perchè la bomba di Fedez ha lasciato il segno. Il problema è che tutte queste polemiche che sono nate intorno alla questione rischiano di offuscare l’importaza del messaggio.
Ma d’altra parte si sa che “Lo stolto guarda il dito che indica la luna”.