I successi nello sport senza distinzione di genere!
Quanti sono gli sport che ancora oggi nell’immaginario collettivo vengono associati ad una esclusività di genere maschile piuttosto che femminile?
In questo ultimi anni ci sono stati esempi evidenti che lo sport invece è un mondo inclusivo e non che tende a limitare le possibilità di alcuni.
La recentissima vittoria della fantina Rachael Blackmore è l’eccezione che fa ben sperare nel campo dell’ippica. Per ottenere questo successo nella “Grand National” ci sono voluti 173 anni di gare tutte al maschile!
”Non mi sento maschio o femmina, non mi sento nemmeno umana. È tutto semplicemente incredibile”.
Anche per l’automobilismo, ci fa piacere ricordare l’ingresso della giovanissima Maya Weug nell’Academy Ferrari, dallo scorso gennaio, come prima pilota donna della famosa scuderia.
La vittoria nella fase finale del programma FIA “Girls on Track – Rising Stars” mi fa capire che ho fatto bene a inseguire il mio sogno in questi anni.
Abbiamo anche un esempio di successo maschile in una disciplina nella quale siamo abituati a vedere volteggiare corpi femminili, cioè la ginnastica ritmica. Il Giappone è all’avanguardia in questo caso perché appartengono proprio a questo paese le prime squadre maschili per tale disciplina. Si è fatto notare da un pò di tempo Christopher Benítez che lascia parlare di se attraverso la sua bravura e conduce una battaglia personale affinché lo sport sia accessibile senza distinzione di genere.
Forse gli scogli maggiori si trovano in quelli che sono “sport di contatto” che si basano perlopiù sulla forza e che vedono come protagonisti ancora maggiormente atleti uomini.
In conclusione credo che alla base ci sia sempre la questione del rinnovamento culturale e sociale del nostro Paese.
Una nazione che voglia dichiararsi moderna dovrà sicuramente salvaguardare la propria tradizione, ma sperare che ci siano sempre occasioni per fare cambi di passo emulando questi casi di affermazione nello sport e nella vita.