The Pathfinder, il viaggio in un cammino
Partenza dal faro di Santa Maria di Leuca e arrivo sulla spiaggia di Finisterre, il punto più occidentale della Spagna, davanti ad un altro faro. E’ il cammino dei cammini, social, aperto a tutti con l’obiettivo di scoprire il viaggio ma anche i compagni. The Pathfinder, il viaggio in un cammino, ovvero 4.000 chilometri. E’ un coast to coast, che mette in fila i migliori itinerari italiani e non solo. Può essere considerato un pellegrinaggio culturale, ma come ogni cammino permette di scoprire molto anche di chi lo percorre.
Partito il 19 febbraio, The Pathfinder è il viaggio a piedi che si trasforma in un documentario. Ideato e realizzato da due giovani, Riccardo Girardi e Miriam Valente che vogliono così raccontare il vecchio continente in cinque mesi e mezzo di cammino.
Sono sempre stata molto affascinata dai pellegrinaggi, anche se non ne ho mai fatto alcuno. Ancora. Quando ho scoperto l’avventura che questi due ragazzi si sono inventati, un’avventura che coinvolge chiunque voglia farne parte, mi sono effettivamente domandata: ma quanto abbiamo ancora da scoprire in questo nostro bellissimo Paese? Ed è innegabile che, attraversarlo a piedi permette di vederlo in una maniera ancora sconosciuta ai più. Forse il modo più bello di scoprire e viaggiare. In un periodo in cui la parola viaggio sembra tabù, sapere di potersi spostare mettendosi semplicemente in cammino offre una boccata di libertà sconosciuta.
The Pathfinder, il viaggio in un cammino
Questo cammino è l’insieme di molti cammini. “Dall’estremità meridionale della Francigena del Sud (Santa Maria di Leuca in Puglia), il cammino sale lungo la Via Jonica e la Via Ellenica del Cammino Materano. Poi,si sposta sulla Via Francigena del Sud, arriva al Cammino di Celestino V. Successivamente il Cammino di San Benedetto, e poi la Via di Francesco, la Via Ghibellina, Via di San Jacopo Toscana, della Via Francigena del Nord. Poi in Francia e Spagna, testimonianza concreta della dimensione interregionale e internazionale della rete di Vie italiane. Un viaggio che mostra la nostra identità europea e mediterranea”, spiega Angelo Attolico, ideatore del Cammino Materano e responsabile della strutturazione della Francigena del Sud.
Come si legge nel sito di The Pathinder, ” il mondo dei Cammini è sempre più frequentato da persone provenienti da tutti gli strati sociali della società. Si può osservare come il camminare, nell’estate del 2020, abbia rappresentato una valida alternativa alle “vacanze” estive “canoniche”. Non solo, quindi, ragazzi con lo zaino in spalla, ma una svariata tipologia di persone anche alle prime armi. Quando parliamo di inclusione sociale ci riferiamo alle diseguaglianze che sono generate dalla mancanza di progettualità, delle strutture presenti per l’accoglienza, da parte dei Comuni, Regioni o enti promotori”.
“Questo nostro viaggio vuole essere un grande esperimento di inclusione sociale – spiegano Riccardo e Miriam – dove saranno messe in primo piano le storie delle persone, dei territori, dell’arte e dell’enogastronomia di questi tre Paesi europei”. Il cammino sarà raccontato con sul canale YouTube di Pathfinder e con dirette su Instagram e Facebook.
La cosa bella è che il viaggio, questo viaggio, è un cammino aperto a tutti coloro che avranno voglia di parteciparvi, anche solo per un tratto. Questo è il vero fulcro dell’esperienza: l’inclusione sociale. “Questo progetto non vuole raccontare solo la magia del mondo dei cammini, le storie di vita dei pellegrini: vuole parlare del turismo dei Paesi coinvolti attraverso i paesaggi, la cultura, l’enogastronomia e soprattutto le persone, quelle vere, che vivono il territorio. Vuole coinvolgere le persone, amanti e non del mondo dei cammini, avvicinandoli a uno stile di vita, a un modo differente di fare le proprie vacanze, riportando le persone a vivere gli spazi aperti della natura. Vuole includere le esperienze personali, le professioni, diversificare i punti di vista e cercare di raccontare le emozioni che essi producono”.
Il viaggio attraversa inevitabilmente territori, comuni, regioni e Stati. Ora si trova nelle “terre mutate”, ovvero i luoghi colpiti dal terremoto, come Amatrice. Territori che mai come in questo momento hanno bisogno di essere riscoperti, non dimenticati. Ma nel cammino di Pathfinder c’è anche la narrazione e la valorizzazione delle bellezze naturali, di quelle artistiche, culturali, ma anche enogastronomiche e non solo. E’ il racconto della terra percorsa, letteralmente, a 360 gradi, è il suo modo di farsi conoscere. Il cammino passa anche attraverso le storie: la scelta di passare per Taranto (Ilva, problemi del Mezzogiorno), o la Valle di Susa, senza però mai entrare nell’idea “politica”, ma semplicemente portando alla luce storie, disagio sociale, opportunità d’impresa, stravolgimento dei territori e il rispetto e la tutela ambientale.
L’obiettivo di The Pathfinder è mettere in rete le vie meno note che costituiscono il nostro patrimonio culturale.
Per conoscere più informazioni sul progetto, consultare le tappe, visionare il calendario di percorso e tutte le altre informazioni di contatto, potete visitare il sito web di The Pathfinder road to Finisterre oppure seguire la sua pagina Facebook e tutti gli altri canali attivi.
Sappiamo da dove partiamo e sappiamo qual è la meta finale. Quello che non sappiamo è come arriveremo e cosa, lungo la via incontreremo che potrà modificare sensibilmente il nostro essere.