Menzogne dal cuore: quando la soluzione è una bugia?
Quando la soluzione è una bugia? E’ il quesito sul quale ci porta a ragionare il nuovo romanzo di Carla Menghini dal titolo “Menzogne dal cuore“.
La storia di una giovane donna che affronta la vita, analizzando il suo passato e rifugiandosi nella costruzione di una bugia che considera la soluzione più facile.
Ci chiediamo se l’autrice la scusi per questo…
L’approccio alla vita della protagonista del romanzo è quasi in antitesi con quello dell’autrice. Carla racconta di aver scritto il suo romanzo di esordio durante un momento difficile della propria vita, la crisi post partum, dalla quale è potuta uscire in modo positivo, utilizzando una sua passione, cioè la scrittura.
Ho sempre amato leggere e scrivere: in questo caso, posso dire che la scrittura mi ha salvato, aiutandomi a metabolizzare traumi e ad accogliere la cosa più bella che la vita potesse donarmi, mio figlio Andrea.
Ma ognuno di noi vuole credere alle bugie che si sente raccontare, l’importante è che siano convincenti. La differenza la fa sempre chi la racconta mettendoci il cuore oppure no.
La mia vita è sempre stata un’enorme bugia. Quando ero piccola, inventavo mille storie, come quella di avere un padre perfetto e una madre che insegnava danza, che era amorevole e che mi amava. È grazie alle bugie che ho avuto la forza di andare avanti nella vita. Sono sempre stata brava a inventare storie, e a questo punto una in più una in meno cosa avrebbe cambiato? Per me la vita è stata sempre una partita a poker e in questa partita ero stata invitata a gioco fatto. Ormai ero lì dentro e dovevo inventare la storia.
Il romanzo ti immerge nelle sue diverse sfumature. Lo stile della scrittura è diretto e nonostante sia una storia inventata nasconde una delle grandi diatribe della vita umana e sociale: è meglio omettere o trasformare la verità in bugia? Chi non dice tutta la verità, ma nasconde parte di essa, è da ritenersi un bugiardo o no?