Una App per lo sport amatoriale: ecco Whoplays
Chi mi conosce sa che sono notoriamente una pigra, ma tra amici, soprattutto in questo periodo di lockdown, si parla molto spesso di palestre, sport, movimento e salute.
Alcuni mi hanno raccontato di un centro sportivo di cui sono soci e mi hanno invitata diverse volte dicendo: “noi ci alleniamo, tu perché non ci raggiungi per la colazione o l’aperitivo?”.
Ebbene si, le palestre o i centri sportivi, non sono soltanto luoghi in cui si fa attività fisica, ma contrariamente a quanto si può pensare, sono punti di ritrovo ed incontro per diverse motivazioni.
Così come mi ha spiegato anche Carlo Valletti, Amministratore di LineApp che insieme ad Andrea Costantini, Responsabile commerciale e Ivan Raponi, Responsabile IT, hanno intenzione di lanciare Whoplays, la prima App dedicata allo sport, che metta in collegamento i gestori dei centri sportivi con tutti i possibili utenti per rispondere a necessità quali: prenotare un campo per la partita di calcio, la lezione di zumba, piuttosto che il centro estivo per i propri bambini.
Come è arrivata l’idea di creare Whoplays?
L’idea è nata pensando ai 3 principali problemi di tutti quei “maschietti”, che dovendo organizzare una partita di calcetto, si ritrovano con una quantità di gruppi e/o messaggi WhatsApp dai quali poi estrapolare i reali partecipanti. Poi c’è la faccenda della prenotazione del campo. Infine, c’è l’aspetto economico: quante volte ci si ritrova a pagare anche per qualcuno che magari non si conosce bene?
Quali aspetti rendono differente questa App?
L’app unisce il lato “social” con le esigenze pratiche di chi deve predisporre la propria attività sportiva. Grazie al proprio profilo, l’utente accede ad una bacheca che raccoglie le informazioni sui vari centri sportivi che frequenta. Può interagire con gli altri utenti per formare la squadra piuttosto che trovare il proprio avversario. Abbiamo anche pensato che l’App dovesse avere un aspetto più neutro possibile, che fosse friendly sia per le donne che per gli uomini, proprio perché la pratica sportiva non ha sesso, non ha età, è universale!
Cosa dovrebbe convincere un possibile investitore a sostenere il progetto?
L’App, oltre a differenziarsi molto dai competitor, si rivolge volutamente alle donne, che sono 1 milione sui 4 milioni totali di persone che praticano sport amatoriale. L’App rappresenta uno strumento utile (un vero e proprio software) per i gestori dei centri sportivi, che possono così implementare una vera e propria attività di marketing; sia per le persone, le quali possono accedere ad offerte o a possibilità di cui non conoscevano l’esistenza.
Visto che c’è l’aspetto di business che può essere accattivante per chi investe nel settore dello sport o simili, come viene gestita la protezione dei dati e dunque la privacy dell’utilizzatore finale?
I dati dell’utente che vengono raccolti sono pochissimi. Si tratta di: nome, cognome, indirizzo di domicilio per la geolocalizzazione, il numero di telefono e il codice fiscale. Quest’ultimo viene raccolto perché molti centri sportivi sono delle associazioni quindi, interagendo con la struttura, si diventa socio direttamente tramite l’iscrizione alla stessa App. Ad ogni modo è applicata fedelmente la normativa GDPR.
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