I consigli green-tosi contro lo spreco alimentare
Vi ho parlato spesso di alimentazione, ma non ho ancora affrontato un grossissimo problema legato al cibo, ossia lo spreco alimentare. Bene, è arrivato il momento di farlo!
E quale occasione migliore se non la Giornata Mondiale contro lo spreco alimentare, che da otto anni viene celebrata proprio il 5 febbraio.
Partiamo subito con una buona notizia. Nel 2020 in Italia si è buttato meno cibo! Per questo dobbiamo ringraziare niente popò di meno che il Covid e i vari lockdown e restrizioni, che hanno modificato il nostro stile di vita, regalandoci più tempo da trascorrere in cucina e accrescendo anche la consapevolezza del valore del cibo. Cosa che ci ha portato, per fortuna, a sprecare molto meno.
I DATI
Vi dò al volo qualche dato, per renderci conto di cosa stiamo parlando.
L’80% dello spreco alimentare avviene a casa nostra. Ogni anno buttiamo via a testa più di 36 chili di prodotti alimentari,che corrispondono a una spesa pari a 450 euro a famiglia.
Nel 2020 sono finiti nel cestino 27 kg di cibo a testa (529 grammi a settimana), circa l’11,78% in meno rispetto al 2019. In Italia sono state salvate oltre 222.000 tonnellate di alimenti, con un risparmio di 6 euro pro capite, cioè 376 milioni a livello nazionale.
Non rallegriamoci troppo. Lo spreco alimentare ha ancora delle dimensioni enormi, con un impatto terribile sia sull’ambiente sia sulle nostre tasche. Sempre l’anno scorso sono finite nella spazzatura 5,2 milioni tonnellate di alimenti, tra quello che è stato gettato tra le mura domestiche e quello che riguarda l’intera filiera.
I dati sono stati raccolti dal sondaggio commissionato da Waste watchers international on food and sustainability, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di scienze e tecnologie agro-alimentari dell’Università di Bologna.
UNA NUOVA CONSAPEVOLEZZA
Il dato davvero positivo e incoraggiante è la nuova consapevolezza che le italiane e gli italiani stanno acquisendo in tema di prevenzione allo spreco alimentare. Siamo tutt* più attent* a non sprecare e buttare cibo e questo anche perché si è più consapevol* della connessione esistente tra spreco alimentare, salute del Pianeta e nostra. Questa nuova consapevolezza sta influenzando il modo di approcciarci al cibo e testimonia anche un maggiore impegno generale per tutelare l’ambiente.
Ridurre gli sprechi in cucina permette infatti anche di ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera. Secondo le stime della Fao lo spreco alimentare nel mondo è il terzo produttore di effetto serra.
LE CAUSE
Tra le principali cause dello spreco alimentare ci sono: dimenticarsi di avere in casa determinati prodotti, non controllarne la scadenza e acquistare più cose del necessario.
Nel 63% dei casi infatti non si tratta solo di semplici avanzi, ma di prodotti scaduti comprati in eccedenza, spesso per via della mancanza di organizzazione nel processo d’acquisto e in cucina.
LE SOLUZIONI
Cambiare le cose e fare la propria parte nella lotta all’inquinamento soprattutto in questo caso è davvero semplice. Basta modificare qualche abitudine e atteggiamento e il gioco è fatto!
Per ridurre gli sprechi alimentari innanzitutto bisogna gestire in maniera più consapevole la spesa. Prima cosa da fare: recarsi al supermercato a stomaco pieno (la fame in quegli ambienti è cattiva consigliera) e con una lista chiara dei prodotti da comparare. Così da evitare acquisti inutili e in eccesso. Poi è importante il modo in cui il cibo viene riposto in frigo e in dispensa. È fondamentale sistemare i prodotti in modo che si conservino bene e tenendo sempre sott’occhio la data di scadenza. In bella vista quindi gli alimenti che scadono prima.
Per quanto riguarda gli avanzi… vietato buttarli!!! Riproponeteli sulle vostre tavole con ricette creative o al massimo congelateli.
Molto utile, non solo per limitare gli sprechi, ma anche per ottimizzare i tempi e l’organizzazione in cucina, è pianificare i pasti della settimana. In questo modo sarà più facile capire quali ingredienti abbiamo e quali dovremmo acquistare e le giuste quantità.
COMPRARE ALLA SPINA
Anche comprare i prodotti sfusi è utile per combattere lo spreco alimentare, poiché si acquista solo la quantità di prodotto di cui si ha realmente bisogno. Inoltre i prodotti sfusi riducono la produzione di rifiuti, quindi si fa del bene all’ambiente due volte. Vi consiglio di consultare il sito Sfusitalia.it per trovare i negozi che vendono prodotti alla spina più vicini a casa vostra. Io personalmente, come già vi ho raccontato in un altro articolo, mi rifornisco da Negozio Leggero ed Ecosfuso (due realtà meravigliose del mio quartiere, la Garbatella a Roma).
LE APP ANTI-SPRECO
Per i più tecnologici ci sono svariate applicazioni che possono aiutarci a combattere lo spreco alimentare. Io ne ho provata solo una e la trovo fantastica. Si tratta di Too Good To Go, “troppo buono per essere buttato”. Ideata da una start-up danese questa app permette di acquistare a prezzi scontatissimi a fine giornata prodotti freschi invenduti di diverse attività commerciali, sia negozi sia ristoranti. Un’opportunità fantastica che permette ai produttori di non buttare via del cibo fresco e buono e ai consumatori di risparmiare sugli acquisti. Se non l’avete mai provata, fatelo!
LA DOGGY BAG
Penso di essere stata tra tutte le mie conoscenze la prima in assoluto a sdoganare la famosa doggy bag. Ancora prima di sapere che in inglese si chiamasse così e che fosse una pratica assolutamente comune in molti Paesi del mondo, ho sempre trovato più che normale, se non doveroso, portarmi a casa il cibo non consumato al ristorante. Devo precisare (per chi non avesse mai mangiato con me) che è estremamente raro che io lasci qualcosa nel piatto. In primis per l’educazione che ho ricevuto dalla mia famiglia, da cui ho imparato il rispetto, l’importanza e l’amore per il cibo. In secundis perché mangio come tre uomini di 80 kg messi insieme. Ma le rarissime volte in cui mi è capitato di non riuscire a finire la portata ho sempre richiesto al ristorante di incartarmi gli avanzi per portarmeli a casa. Non per il cane, ma per me. E l’ho fatto anche con eventuali bottiglie di vino non finite. Ovviamente le volte in cui questo è accaduto si contano sulle dita di una mano. Del resto sono veneta non dimenticatelo.
In Italia questa buona pratica sostenibile ha fatto un po’ fatica ad ingranare. Io stessa sono stata guardata malissimo molte volte, soprattutto in passato. Per fortuna anche in questo frangente le cose stanno cambiando, in modo positivo. Sono numerose infatti le proposte per ridurre i rifiuti alimentari rendendo obbligatorio l’uso della “Food Bag”, la scatola che ogni ristoratore dovrebbe consegnare ai clienti per portare a casa il cibo pagato e non consumato. E sempre più clienti stanno adottando questa buona abitudine.
OGNUN* PUÒ FARE LA DIFFERENZA
Come ci ha insegnato Greta Thunberg nessun* è troppo piccol* per fare la differenza. E soprattutto in questo caso davvero ognun* di noi può fare la propria parte. Basta poco, qualche accortezza e attenzione in più, e possiamo essere tutt* in prima linea per combattere lo spreco alimentare!
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