Una calza piena di… chili!
Nella calza della Befana ho trovato soprattutto i chili di troppo! Altro che cioccolatini, caramelle e bon bon. Nelle ultime due settimane, ora che ci ripenso, ho praticamente preso la residenza a tavola, passando ininterrottamente dal pandoro con la Nutella a colazione (in fondo questa gioia capita una sola volta l’anno) alle lasagne di mia suocera a pranzo fino agli arrosti e le torte di mia madre a cena. Senza contare le merende, gli assaggini a tutte le ore, le serie tv su Netflix e via con la sedentarietà. E’ stato un continuo, quasi una prova di forza, ma in fondo non è anche questo il bello delle feste?
Peccato che adesso faccio i conti con la bilancia, il cui verdetto è tendenzialmente impietoso, e significa soltanto una cosa: da domani dieta ed allenamento alias si torna a regime almeno fino a Pasqua. O almeno facciamo finta di credere che sia così. Perché alla fine il problema non sarà tanto tornare a lavoro ed in mezzo al traffico, ma piuttosto come rientrare nei jeans da domani mattina. In definitiva sono le ultime 24 ore di libertà e questa simpatica vecchietta appesa sulla mia calza rossa continua a fissarmi e a dirmi: “Aprimi, aprimi, aprimi”. Chi sono io per deluderla?
In questi ultimi giorni mi sono divertita parecchio a leggere i soliti consigli, che a gennaio arrivano più puntuali della pioggia e della neve, su come tornare in forma: frigoriferi interamente verdi, minestroni fin sopra ai capelli e centrifughe zenzero e carote fino alla nausea. Ma la cosa più singolare che ho letto è stata questa: “per la Befana orientatevi su una calza light“. Che voglio dire, sarà pure una genialata, ma per me la calza light è un po’ come la carbonara senza guanciale o il tiramisù senza mascarpone: impensabile.