Un giuramento senza tempo

Un giuramento senza tempo

Amore, passione, Fede, ostentazione, ribellione e appartenenza. Una storia millenaria oppure la moda del momento. Da simbolo discriminante, come era percepito in passato, a fenomeno di massa. Il tatuaggio. Forma di espressione di se stessi, di libertà assoluta e di volontaria costruzione del proprio corpo. Quel segno inciso nella carne che dà all’uomo un senso di infinito che per sua natura non possiede. Un rincorrersi di epoche, la fedeltà eterna e un giuramento senza tempo .

I tatuaggi sono i segni visibili dell’anima. Qualcosa che uno si fa incidere tra la pelle e il cielo.

Fabrizio Caramagna

Può essere strumento di lotta politica o di rivendicazioni sociali, può riprodurre l’arte classica oppure un sentimento. Sicuramente è un viaggio affascinante. La pratica del tatuaggio arriva da tempi molto antichi.

La testimonianza più remota giunge dal confine italo-austriaco dove nel 1991, sulle Alpi Otzalet. Lì è stato rinvenuto il corpo congelato e ben conservato di un uomo, Otzi, vissuto circa 5300 anni fa, che presenta in varie parti del corpo dei veri e propri tatuaggi, ottenuti sfregando carbone polverizzato su incisioni verticali della cute.

Le pitture funerarie dell’antico Egitto mostrano tatuaggi sui corpi delle danzatrici, tatuaggi rinvenuti anche su alcune mummie femminili databili nel 2000 a.C.

In epoca romana, in seguito alle battaglie con i Britannici, che portavano tatuaggi come emblemi d’onore, alcuni soldati Romani cominciarono a tatuarsi a loro volta sulla pelle i propri marchi distintivi.

Ugualmente fra i primi Cristiani era invece diffusa l’usanza di tatuarsi la croce di Cristo sulla fronte.

Nell’undicesimo e dodicesimo secolo i Crociati portavano sul corpo il marchio della Croce di Gerusalemme. Così, in caso di morte sul campo di battaglia, il soldato poteva ricevere l’appropriata sepoltura.

Tuttavia il termine risale al 1769 e precisamente quando il capitano James Cook approdò a Tahiti. Lì trascrisse per la prima volta la parola Tattow, poi diventata Tattoo, che a sua volta derivava dalla onomatopea tau-tau. In tal modo veniva richiamato il rumore prodotto dal picchiettare del legno sull’ago, per bucare la pelle.

Un tatuaggio non è semplicemente un disegno. Vedi, un tatuatore è come un confessore. Lui scrive la storia di un uomo sul suo corpo.

Nicolai Lilin, Educazione siberiana


Old, Giapponese, Realistico. Tecniche e sfumature differenti. I nostri corpi mostrano disegni e scritte d’ogni tipo e colore. Il tatuaggio ha rotto gli schemi nei quali era stato relegato per lungo tempo. E’ diventato un fenomeno di massa che coinvolge in modo trasversale il calciatore e l’impiegato, lo studente e il dirigente d’azienda.

Prima di tutto, si instaura un rapporto di fiducia tra chi decide di farsi un tatuaggio e chi imprime sulla pelle il disegno desiderato. E il tatuatore si assume la responsabilità del corpo che gli viene affidato.

Uno dei maggiori interpreti di questa espressione artistica contemporanea è Massimo Di Clemente, conosciuto come Disegnello.

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Massimo nasce con un vero e proprio dono per il disegno, che lo conduce fino all’Accademia delle Belle Arti dove si laurea con 110 e lode. Un curriculum importante il suo, in cui compare la realizzazione di varie scenografie per televisione, cinema, teatro, anche fuori dai confini nazionali.

La sua maestria si è evoluta e affinata nel tempo. Massimo ha iniziato come disegnatore e ha fatto la gavetta vera.

Ho potuto fare esperienza in uno dei primi studi di tatuaggio della Capitale che aprì su strada. Era lo studio di Gippi Rondinella, con Gabriele Donnini. Era a tutti gli effetti il laboratorio di un alchimista. Parliamo di anni in cui gli aghi si saldavano e si faceva ricerca. Ad esempio io avevo il compito di arrivare presto e pulire tutto. E mentre pulivo, imparavo e respiravo odore di vecchia maniera. Un tatuaggio di quel periodo è inestimabile per quello che rappresenta, è oro sulla pelle.

Da disegnatore per gli altri, maturando esperienza, Massimo è passato lui stesso a tatuare. Oggi per mettersi nelle sue mani e avere la sua firma sulla pelle bisogna mettersi in lista d’attesa, lunga svariati mesi.

Lavorativamente si dedica allo studio di cui è co-founder, l’Eterrnal City Tattoo – la bottega degli artisti. E si occupa della scuola dove insegna, l’Accademia Romana del Tatuaggio, che è il corso ufficiale per poter prendere l’attestato da tatuatore, organizzato sempre dallo staff di Eternal City.

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E’ legato inscindibilmente alla Capitale, fonte continua di ammirazione e ispirazione.

Roma è la mia città. Non posso non fare caso, ogni giorno, alla sua bellezza e cultura. Il centro ti offre il sapore dell’arte ad ogni angolo e passo. Basta uno scorcio, un singolo sampietrino a farti immaginare scenari di epoche passate. Cammini per strada e, nelle incisioni del Piranesi, riscopri la storia e il racconto della Roma antica.

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Il nome Disegnello nasce nei primi anni ’90. In quell’epoca Massimo Di Clemente si dedicava alla creazione di stendardi per la sua squadra di calcio. A tal punto le figurazioni gli riuscivano bene che un suo amico coniò per lui quel soprannome, paragonandolo al Pisanello, pittore del ‘400.

Abbiamo il nostro Disegnello, disse, e da quel momento mi sono chiamato così. I soprannomi sono importanti e fanno parte della cultura romana. Sono elementi caratterizzanti e punti di riferimento.

Antonio di Puccio Pisano detto Pisanello (ante 1395-1455ca). Inaugurò la tendenza di far posare i suoi soggetti di profilo, tecnica definita, in quegli anni, all’italiana per distinguerla dal ritratto con posa di tre quarti tipico dell’arte fiamminga. Fu un’abile medaglista e i suoi sono disegni magistrali e di enorme valore, con studi prospettici.

Nei tatuaggi di Disegnello c’è tanto di Roma. C’è la storia arte e c’è il calcio. E ci sono però anche i volti delle persone care.

Esiste una innegabile spinta modaiola. In passato veniva richiesto di rappresentare il sentimento. Di qualsiasi tipo. Al contrario adesso si cerca il tatuatore famoso, per poter dire che si è stati proprio da lui.

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Disegnello ha una cifra stilistica riconoscibile a occhio nudo. Volti, corpi e statue. Bianco e nero. Figurativo. Uno stile realistico e una mano che pennella sull’epidermide come potrebbe fare sopra la tela. Tramutando in poesia i desideri e gli impulsi di chi si rivolge a lui.

Il tatuaggio è arte contemporanea. E’ una tela sulla pelle che cammina. Un pezzo in movimento.

Dichiariamo senza sorridere che nella carne dell’uomo dormono le ali.

Filippo Tommaso Marinetti
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La passione verso la scultura e la pittura. Il Rinascimento come epoca storica prediletta. I valori antichi come base umana e Canova come punto di riferimento. La preparazione teorica affiancata ad anni di bottega, per apprendere il mestiere.

Tutto questo ha plasmato il grande artista che è Disegnello.

Ogni minimo segno fatto sull’epidermide fa parte del nostro camminare. Rappresenta noi stessi, le scelte e le decisioni che ci hanno portato a essere le persone che siamo oggi. Un tatuaggio che appartiene al passato andrebbe lasciato, non andrebbe modificato o coperto. Non va buttato niente e nulla va rinnegato.

Disegnello è un Maestro. Che continua a studiare i grandi Maestri del passato come Leonardo e Michelangelo. E per esserne all’altezza si avvale anche della tecnologia.

Sto sperimentando il tratteggio, che poi è una tecnica che sento molto mia. E’ come disegno io. E una capacità che richiede righe precise, incrociate, con una trama. Per riuscire al meglio però le linee devono essere perfette. Dunque ben venga l’aiuto l’aiuto di mezzi meccanici adatti.

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Nella sua scuola di tatuaggio Disegnello vede passare numerosi ragazzi interessati a quello che è il mestiere del secolo.

Gli allievi più validi rimangono nel nostro studio, come apprendisti. Lavorano e fanno gavetta. Però il loro è un apprendistato del tutto diverso dal mio. In primo luogo per le condizioni igieniche. Andando indietro nel tempo c’era perfino chi tatuava con i guanti da cucina!

Soprattutto in questo particolare periodo gli studi sono sicuri. Rispettano le moltissime direttive emanate, sia dal punto di vista della sicurezza che della tutela sanitaria. Divieto di aggregazione, mascherina e igienizzante.

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Noi, come molti altri studi potevamo e possiamo restare aperti malgrado tutte le misure anti Covid. Tutto è sterilizzato e disinfettato. Si utilizzano gli spray ospedalieri, in grado di uccidere qualsiasi tipo di microbo.

Dal disegno, al tatuaggio e alle scenografie.

Nei suoi anni di apprendimento all’Accademia delle Belle Arti, Disegnello ha imparato il metodo per dipingere tanto la Cappella Sistina quanto qualsiasi altro affresco. E’ così che riesce a regalare scenografie, all’interno di uno stadio, capaci di ammaliare il mondo intero.

Riproducendo disegni ricchi di dettagli, su superfici di grandi dimensioni. Valutando effetti ottici e prospettiva. Nonostante realizzare un’opera gigante non sia per nulla semplice, il risultato che ne scaturisce è sempre spettacolare.

Un tatuaggio riveste centimetri di pelle, una scenografia si esegue su metri di stoffa e la vedono milioni di persone. L’amore e la passione che li caratterizzano sono però gli stessi. Io mi innamoro ogni volta quando creo qualcosa.

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Adone e Venere
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A TE HO GIURATO FEDELTA’ ETERNA, A TE DARO’ ETERNO AMORE

… E ora faccio arte insieme ai miei fratelli artisti. All’Eternal city Tattoo.

Daniele Caminati, Francesco Cuomo e Andrea Salvitti.

I miei soci.

La mia famiglia.

La moda del tatuaggio ne ha creato la commercializzazione, con il fiorire in tempi brevi di tanti studi e altrettanti tatuatori. Se ad alcuni di loro può essere riconosciuto l’appellativo di artista, ad altri no.

Perché in quelle mani è racchiuso un dono divino.

Ogni uomo che cerca di capire cosa ha nelle sue mani. Percorre la strada aperta dell’amore e della vita.

Liam Gallagher – Cast No Shadow

Ancora oggi c’è chi incontra problemi nel mondo del lavoro, a causa della presenza sul proprio corpo di un’immagine o di una scritta. E questo oltre essere discriminatorio è addirittura assurdo e anacronistico.

Perché nel 2020 i grandi artisti non li troviamo più ad affrescare la Cappella Sistina. Li possiamo incontrare invece nei loro studi, chini e con la macchinetta in mano. Mentre colorano quel tessuto straordinario che è la carne.

E tu hai un tatuaggio? per quale motivo l’hai fatto? Raccontacelo nei commenti!

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Sabrina Villa

Per Vasco “Cambiare il mondo è quasi impossibile -Si può cambiare solo se stessi - Sembra poco ma se ci riuscissi - Faresti la rivoluzione” . Ecco, in questo lungo periodo di quarantena, molti di noi hanno dovuto imparare nuovi modi, di stare in casa, di comunicare, di esternare i propri sentimenti. Cambiare noi stessi per modificare quello che ci circonda. Tutto si è fermato, in attesa del pronti via, per riallacciare i fili, lì dove si erano interrotti. I pensieri hanno corso liberamente a sogni e desideri, riflessioni e immagini e, con la mente libera, hanno elaborato anche nuovi modi di esternazione e rappresentazione dell’attualità. Questa è la mia rubrica e io sono Sabrina Villa. Nata a Roma e innamorata della mia città. Sono un'eclettica per definizione: architettura, pittura, teatro, cucina, sport, calcio, libri. Mi appassiona tutto. E' stato così anche nel giornalismo, non c'è ambito che non abbia toccato. Ogni settore ha la sua attrattiva. Mi sono cimentata in tv, radio, carta stampata. Oggi, come al solito, mi occupo di tante cose insieme: eventi, comunicazione, organizzazione. La mente è sempre in un irriducibile movimento.

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