La verità è che non gli piaci abbastanza
La verità è che non gli piaci abbastanza è un film tratto dal romanzo omonimo di Greg Behrendt e Liz Tuccillo, uscito nel 2009 e girato da Ken Kwapis. Si tratta di una commedia sentimentale che si interroga sulle misteriose dinamiche dell’universo maschile. Un fil pieno di “pippe mentali” che a noi donne piacciono un sacco, o almeno alla maggior parte e che io adatto a ogni situazione della mia vita.
Alla ricerca del tesoro perduto
Come ormai sapete, o avrete letto in uno dei miei ultimi post, sto cercando lavoro. Ne ho già uno ma non mi sento realizzata e quindi ho preso la mia laurea e l’ho spolverata sperando di utilizzarla presto. Ho fatto un’esame di stato che mi permette di lavorare anche qui come assistente sociale e postulo quasi tutti i giorni per vari annunci che trovo su siti specializzati. Due settimane fa ho sostenuto il mio primo colloquio da assistente sociale.
Con il senno di poi..
Penso che avessi studiato troppo per un colloquio che è rimasto molto superficiale. Ma se non lo avessi fatto non mi sarei mai sentita abbastanza tranquilla da andarci a testa alta. Comunque non mi hanno presa e non hanno preso neanche l’altra candidata. Il posto nel tempo che è trascorso dalla pubblicazione ai colloqui è diventato da 20 a 40 ore settimanali. Lo ripubblicheranno e io ci riproverò.
La verità è che non gli piaci abbastanza
Mi ha detto una mia amica assistente sociale in contatto con la commissione che mi ha valutata. Non posso farci nulla è una cosa di feeling. Vallo a spiegare alla mia testa, ai film che mi ero già fatta. Vedevo la casa più pulita, più tempo da passare con i miei bambini senza correre sempre a destra e a manca. Inutile dirvi che ho pianto un sacco, ho ricevuto parole di conforto più o meno sincere. Ma ho anche riscoperto amicizie che avevo accantonato proprio per il tempo che non ho di curarle.
Pensa al lato positivo!
Mi hanno detto di pensare al lato positivo. Perché ce n’è uno? “Hai studiato e hai scoperto che sei capace!” Non ho mai smesso di studiare credo…. per fortuna la memoria nonostante le due gravidanze regge, come la vista. A parte gli scherzi lo so, bisogna vedere in tutto il lato positivo, senza alcun dubbio. Diciamo che subito dopo la risposta negativa ho pianto e ora penso che in effetti sono una Donna cazzuta. E sono fiera di esserlo. Morale della favola: non mi pento di nulla lo farò ogni volta che è necessario per arrivare al mio obiettivo. Mi impegnerò al duecento per cento per realizzare il mio sogno. Non vi preoccupate vi avviserò quando ci riuscirò.
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