Aggiungi un posto a tavola, ma non esagerare!
Ci mancava il decreto con limitazioni sulle cene per mettere definitivamente la X su questo 2020. E ve lo dice una che fino a qualche mese fa mandava a fuoco la cucina anche solo per riscaldare una minestra. Una lunga carriera da “ordinatrice seriale su Just Eat” (ora che ci penso, meriterei una medaglia d’oro per la costanza) e una vita lontana dai fornelli, con tanto di ramanzina della mamma che puntualmente ha provato a scuotermi con quel laconico: “Possibile che non ti ho insegnato proprio niente?”.
Forse, non a caso, ho scelto un fidanzato che potrebbe essere arruolato nella squadra blu o rossa di MasterChef, almeno la bella figura è stata finora sempre garantita! Ma ho comunque dato ogni volta il mio modesto contributo, ad ogni cena organizzata in casa, sfoderando le mie armi migliori in fatto di apparecchiatura perfetta della tavola, tanto che anche la severissima Csaba di “Cortesie per gli ospiti” non potrebbe che annuire compiaciuta, con un “Brava Eleonora, il mio voto è 10”.
Adesso però qualcosa è cambiato. A tavola “non più di sei persone”, che non suona tanto come un amichevole consiglio, ma sembra piuttosto nascondere la minaccia velata del “occhio che in un attimo ti ritrovi sul pianerottolo tutto il cast di Distretto di polizia più il commissario Montalbano che dallo spioncino della porta ti osserva con fare circospetto, ma anche Jessica Fletcher che passava di lì ed in fondo non guasta mai”. Insomma, dalla tavolata extralarge al tavolino dell’Ikea in plastica, formato mignon, è un attimo. Come la metti, la metti: dovremo adeguarci, c’è poco da fare. Pochi invitati, tutti a distanza. E se lo spazio è poco, potete sempre optare per una seduta nella doccia. Nella speranza che da qui a Natale torneremo ad essere (almeno) otto sotto un tetto.