Le spose formose di Marinella
Marinella è una bella ragazza che, con entusiasmo si appresta ad organizzare il suo matrimonio. Marinella però non vive un periodo felice: a causa della perdita del padre è caduta in depressione ed ha iniziato a mangiare. Marinella aveva già sofferto di problemi legati all’alimentazione quando aveva 17 anni, a causa di una forma di anoressia. Ora è caduta nella trappola del BED, l’alimentazione incontrollata. A causa del troppo cibo le sue forme cambiano e trovare un abito da sposa che si adatti al suo corpo è per lei estremamente demoralizzante.
“Chi si occupava del mio abito da sposa non ebbe quella cura necessaria a non farmi sentire “diversa” e con un certo disprezzo per i miei fianchi “non canonici” decise che l’abito che volevo «Non faceva per me» perché troppo grassa. Dopo questa esperienza, decisi che nessun’altra donna formosa avrebbe dovuto subire questa umiliazione e che era arrivato il momento che il mondo, l’Italia in particolare, si rendesse conto che noi formose siamo donne belle e uniche esattamente come tutte le altre”.
E’ così che nel 2018 nasce SPOSA FORMOSA.
Parlando con Marinella comincio a pensare: “Come può essere così difficile trovare un abito da sposa per una taglia che va dalla 50 in su. Insomma, i grandi brand dovrebbero quantomeno garantire delle prove d’abito. Possibile che le “forme” possano essere così discriminanti? Anche per un giorno così importante come quello del matrimonio”?
“Non saprei perché i grandi brand non hanno mai considerato l’idea di creare collezioni per donne plus size. Devo dire che da quando Sposa Formosa si sta facendo strada, solo un brand ha provato a creare 15 abiti, ma è più una collezione curvy e non plus size. Ricordo che curvy è una donna che rientra all’interno di una taglia che va dalla 44 alla 48 max. Ancora oggi mi chiedo il perché di questo rifiuto.
“Se pensi che è impossibile per una donna plus size trovare un semplice jeans, figuriamoci un abito da sposa. Se sono fortunate, come me, riescono a provare un modello recuperato in magazzino di chissà quanti anni, che ovviamente è solo un abito taglia 50 (se superi quella taglia resta comunque impossibile da indossare). Questo le fa sentire inadeguate, sbagliate e fuori dai canoni. Il problema è che se quella sposa non ha un carattere forte come me rischia di cadere in una trappola che non ha via d’uscita”.
Le spose con le forme si sentono inadeguate. Che brutta parola, vero? Tutto solo per qualche chilo in più.
“Si sentono “ultime” rispetto alla società, perché è la società a farle sentire così; non si vedono belle, non perché non lo siano, ma semplicemente perché il mondo continua ad additarle come “diverse”. Quello che cercano in me, prima di tutto, è un conforto ma anche un confronto: vedono in me e nella mia storia una possibilità di riscatto e cercano da me approvazione. Hanno bisogno che qualcuno faccia notare loro quanto sono belle anche nella loro “diversità”.
I modelli che Marinella realizza seguono la moda e soprattutto i desideri delle spose, così come dovrebbe essere in qualunque atelier.
“I modelli che indossano in atelier sono modelli basici, creati e studiati appositamente per valorizzare al meglio le varie forme del corpo. Solo dopo che abbiamo scelto il modello che più le fa sentire sicure andiamo a creare il loro abito e cerchiamo di unire i loro desideri alle mie idee e competenze. Sono sempre molto aggiornata sulle mode e il bello di Sposa Formosa è proprio il fatto che una donna plus size può finalmente essere moderna. Sono donne dall’età massima di 40 anni e vogliono sentirsi giovani e alla moda. Per questo sono sempre alla ricerca di nuovi tessuti, pizzi e nuove idee da proporre. Ovviamente ogni idea si allinea ai desideri personali della sposa: non è possibile che ogni mia idea piaccia a tutte le mie spose perché ognuna di noi è profondamente diversa”.
La riscossa di Marinella passa attraverso i suoi abiti. Il suo atelier è come un grido contro la discriminazione e lo è anche per tutte quelle donne che si sentono inadeguate solo per qualche chilo in più
“L’unico consiglio che posso dare a queste spose è di non accontentarsi, di non cedere ai compromessi della moda da sposa. Di non farsi dare della sbagliata da nessuno. Queste donne sono anche un magnifico contenuto oltre che un contenitore, ed è il contenuto che determina il valore del contenitore. Cosa sarebbe un fortino senza monete d’oro all’interno? Nulla”.