Un altro giorno insieme: la storia d’amore infinita
Un altro giorno insieme, da poco nelle librerie il primo romanzo di Matteo Losa. Giornalista, scrittore e fotografo e più di dieci anni vissuti a lottare con il cancro, ma soprattutto impegnato a spiegare ai più piccoli come combattere questa terribile malattia. Lo aveva fatto sfruttando uno degli strumenti più comprensibili in quella tenera età: la fiaba. Nel 2017 infatti Matteo, aveva pubblicato la raccolta “Piccole fiabe per grandi guerrieri” e in seguito ha dato vita ad una raccolta fondi con il nome di “Fiabe contro il cancro”, in collaborazione con Airc. Il 2020 è stato un anno devastante, ma vorrei solo ricordare le cose fantastiche di Matteo, che con la sua compagna Francesca, ci ha lasciato questa testimonianza su un’altra delle cose indispensabili per la sua esistenza: la loro storia d’amore infinita. Un altro giorno insieme ci racconta l’incontro casuale di due giovani che sopraffatti dalle problematiche della vita, si trovano a desiderare semplicemente una “vita normale”. Ma quanto è difficile oggi capire quale sia la “vita normale”? Il romanzo vuole raccontarci però che, nonostante le difficoltà, la cosa più bella nella vita è poterla condividere con qualcuno. L’importante è guardare nella stessa direzione e camminare, insieme. Un giorno alla volta. Non ci potrebbero essere parole migliori di quelle dello stesso Matteo che continua ad essere di insegnamento: «La malattia come la guerra non si vince con la disperazione ma con la speranza. E niente infonde più speranza di una fiaba». Per la promozione del libro è stata organizzato anche un momento di sensibilizzazione: è stato chiesto a tutti di esporre il colore arancio, così da richiamare la copertina del romanzo: dunque nelle vetrine dei negozi, dai balconi, alle finestre sventola qualcosa di arancione. Ma non posso non dare spazio alla grande donna che ha vissuto con Matteo tutte le sue innumerevoli vicende e che da un ulteriore spunto di riflessione. Riporto qui un estratto di un post del blog di Francesca Favotto https://www.weforwedding.it/duemilaecredici/ : “[…] Oppure quando osservavo le coppie intorno a me: il loro cercarsi, abbracciarsi, baciarsi, darsi la mano… Ero così felice per loro, ma al tempo stessa che groppo in gola, e che rabbia, perché forse non realizzano la fortuna che hanno. Nemmeno io l’ho saputo finché non mi hai più potuta toccare. Avessi saputo che mi sarebbero mancati così presto i tuoi baci, non avrei lesinato mai. Cretina io, ma siamo tutti cretini fino a che la vita non ci sottrae ciò che credevamo essere eterno. Ma ho fatto scorta dei tuoi complimenti, del tuo amore, perché inconsapevolmente stavo attendendo l’inverno. Così attraverso i tuoi occhi, ho imparato ad amarmi di più. E questo amore mi ha fatto bella, e forte. Più forte dell’assenza, della morte, persino. […]”. |