Perché la libertà è sacra come il pane
La bravura nel non farsi intrappolare in categorie e convinzioni. Oltrepassare steccati e barriere mentali. Avere un pensiero indipendente e autonomo. E adoperare quella stessa autonomia intellettuale per esprimere noi stessi educandoci ad essere coraggiosi e audaci. Fare ciò che le persone dicono di non poter fare ed essere liberi di andare o restare. Perché la libertà è sacra come il pane, e non solo quella fisica.
Possiamo raggiungere i nostri obiettivi, anche se sembrano un traguardo lontano. Che sia un record mondiale da conquistare malgrado un infortunio, oppure una sfida da vincere con noi stessi o anche un’attività da portare avanti, nonostante la crisi. Siamo capaci di ricominciare da capo mentre tutto intorno è crollato. Abbiamo la forza di accudire una famiglia anche quando ci mancano energie fisiche ed economiche. L’impossibile è nulla e ogni cosa è avverabile. Costa fatica è vero, non è affatto semplice, però lo vediamo ogni giorno intorno a noi: riusciamo a farlo.
Poter trasmettere energia a chi ci è accanto, benché la salute non ce lo permetta, continuando a sorridere a dispetto delle inevitabili difficoltà che nel lungo cammino possono arrivare. E affrontare i problemi più incredibili con la capacità di guardare al futuro. Siamo in grado di fare tutto questo ma il più delle volte ce ne dimentichiamo, presi dalla problematica del momento che sembra irrisolvibile. Però è sufficiente la fotografia di un ragazzo che ride, per farci ricordare che basta un niente per affrontare tutto col piede giusto.
Lui è Arturo Mariani: calciatore, scrittore, motivatore e spacciatore di sorrisi.
Ah si: è nato senza una gamba…
Arturo è nato nel 1993 a Roma,con una gamba sola. Da piccolo aveva il sogno di giocare a calcio e diventare uno scrittore. Per molto tempo gli hanno detto che era assurdo ciò che desiderava. I bambini a scuola lo schernivano ed evitavano, facendogli sentire la sua particolarità come una vergogna.
Mi hanno preso in giro e giudicato, venivo spesso messo da parte, mi dicevano che era impossibile correre, essere felice, realizzare il mio sogno ossia giocare a calcio.
E invece Arturo, che sin da piccolo tirava calci a un pallone, un calciatore lo è diventato sul serio e di livello internazionale, giungendo anche a disputare un Mondiale, in Messico, con la Nazionale di calcio Amputati.
Ancora prima che nascessi mia madre fu messa davanti a una scelta: abortire o farmi nascere. Lei non indietreggiò. Devo tutto ai miei genitori, mi hanno insegnato come vivere. Quando ero piccolo e chiedevo a mia madre perché grandi e bambini mi trattassero in quel modo strano, lei mi rispondeva che era perché in realtà io ero speciale. Creava per me, con le parole, un mondo fantastico, dove la mia percezione si modificava ed era tutto più bello. Mamma mi ha accompagnato nella mia crescita come una guida mentale e spirituale, abbiamo viaggiato e viaggiamo ancora sullo stesso binario, fatto di ampi spazi e libertà.
I sogni non perdonano e di sogni Arturo ne aveva. Dopo il calcio la scrittura. Ha trasformato quella che doveva essere la sua debolezza in forza. E ha iniziato a scrivere, a dare forma alle sue battaglie, alle sue riflessioni, ai suoi momenti no e alle sue vittorie. Sono ben 5 ad oggi i libri pubblicati.
Sognavo di svegliarmi con il sorriso, e vivere la vita che avevo sempre voluto. Beh le mie giornate oggi iniziano e finiscono decisamente col piede giusto.
Da appena sveglio al crollo notturno. La giornata tipo di un ragazzo in gamba, come si definisce Arturo, la racconta lui stesso, in modo scanzonato, in un breve video.
Ironico ed autoironico, con un grande sorriso che si nota subito al primo sguardo. E’ trasmettendo questa gioia che Arturo Mariani affronta ogni attimo. Ha accettato la sua sfida, mobilitando ogni sua risorsa, con la consapevolezza di poter fronteggiare le situazioni problematiche e complesse. Ha determinato se stesso scegliendo come reagire a freni e intoppi di varia natura.
Il mio sorriso nasce proprio da quel dettaglio. Senza una gamba non avrei potuto fare tutto quello che ho fatto ma con una gamba sola sono riuscito a realizzare i miei sogni.
Per far avverare certi desideri c’è bisogno prima di costruirli nella mente e poi, con costanza e tenacia, convertirli in realtà. Questo fa ogni giorno Arturo, usa la sua testa per creare il mondo adatto a lui.
Il pensiero va oltre, si muove sempre. L’importante è che sia perennemente libero. E’ la ricerca di questa libertà che ci distingue gli uni dagli altri. Essere se stessi in ogni circostanza, ognuno a modo proprio, è la vera ricchezza. Trovando il giusto modo di appropriarci del tempo, scegliendo il come e il quando, il fare e il non fare. Custodendo così la nostra vita che è un dono fragile e prezioso,
Arturo non si ferma, continua a vivere: Con un mio amico stiamo studiando una startup innovativa, e inoltre scrivo, faccio videocorsi e formazione.
Vivere è come un comandamento
Senza perdersi d’animo mai
E combattere e lottare contro tutto contro
Vivere e sorridere dei guai
(Vasco Rossi)
Proprio durante i corsi di formazione si mostra quel particolare dono che ha, ciò che gli permette di parlare senza aprire bocca. Una luccicanza tutta di Arturo, con la quale riesce a entrare in contatto con le altre persone, creando un alone di folgorazione e stupore emozionale.
E’ uno scambio, un’empatia e un aiuto reciproco. Io do loro qualcosa ma in cambio ricevo tanto altro. Mi arriva una carica pazzesca e un fluido di luce e energia. Con loro affronto ogni giorno me stesso, poi però mi scavo talmente tanto dentro, raccontandomi, che alla fine mi sento spossato, senza più forze.
Il giorno dopo tuttavia Arturo recupera il vigore e ricomincia. Ha imparato che tutto è possibile.
Cosa voglio fare da grande? Continuare a essere libero, che sia a casa oppure mentre faccio l’eremita inTibet.
Da uomo libero ricominciare, perché la libertà è sacra come il pane (Fabrizio Moro)