In viaggio con mamma
L’altro giorno guardavo mia figlia Giulia, 9 anni ad ottobre, che giocava con dei bambini in spiaggia. La cosa che mi ha colpito è come il suo viso stia cambiando, il suo corpo e anche e la sua voce. Sta passando dall’essere una bambina a ragazza. Eppure mi sembra ieri che sono uscita dall’ospedale con quel battufoletto in braccio.
Se c’è una frase che ripeto spesso alle mie figlie è “ non crescere troppo in fretta”, come se fosse colpa loro. Cavolo come passa veloce il tempo! E con lui le inevitabili trasformazioni che accompagnano il nostro corpo.
Mentre io mi sento sempre più arrugginita, con nuovi doloretti che compaiono sparsi dalla sera alla mattina, loro, i nostri figli, crescono e diventano grandi. Fioriscono, nel vero senso della parola. A volte mi sembra di non aver fatto tutto quello che la loro età richiedeva e sembra che mi stiano sfuggendo di mano. So perfettamente che non è così, però mi fermo a riflettere sulle mille cose che ancora dobbiamo fare insieme. Prima che decidano di camminare da sole nella vita.
Una delle cose che voglio assolutamente fare con loro è un viaggio. Uno di quelli, madre-figlia, che nella sua semplicità diventa qualcosa di speciale, unico. Uno di quei viaggi in cui si va alla scoperta di qualcosa che hai sempre sognato vedere. Farlo da sole io e lei.
Credo che ogni mamma debba fare un viaggio da sola con il proprio figlio/a. E che l’età giusta sia proprio quella della trasformazione da ragazza ad “essere adulta”. Ognuno ha il suo momento di maturità e credo che per Giulia il momento giusto sia tra un paio d’anni.
Un viaggio madre-figlia è una sorta di sfida: aiuta a conoscersi meglio, e se da un lato ci si mette in gioco con una nuova avventura, dall’altro sento il compito di far scoprire a mia figlia una parte di mondo.
Mi immagino on the road, cartina in mano solo io e lei. Ci perderemo sicuramente, il suo senso di orientamento è zero come quello della mamma, però sarà proprio lì che inizierà il nostro viaggio.
Un viaggio che voglio fare prima con mia madre. Io e lei da sole non lo abbiamo mai neanche pensato. Un giro tra le meraviglie della Sicilia, come voleva fare con papà. Non è mai troppo tardi ma non bisogna sottovalutare il fattore tempo.
Quello passa, per chi diventa grande e per chi non è più giovane e si interroga su quanto tempo ancora gli rimane. Ma passa soprattutto per noi, che ci fermiamo a pensare a quante cose vorremmo fare con i nostri figli. E’ prezioso. Usarlo senza sprecarlo è la vera sfida.