Dimmi che pizza scegli e ti dirò chi sei
C’è un momento nella vita di ognuno di noi che sembra essere apparentemente banale, ma che in realtà nasconde molti indizi sulla nostra personalità. E’ il momento della scelta della pizza.
In queste sere d’estate molti di noi sono tornati a godersi uno dei must dell’intrattenimento italiano: la serata in pizzeria. Questa piacevole occasione di svago inizia sempre nello stesso modo, ovvero con la consultazione del menu.
Qui si apre un capitolo nonchè il clou del nostro diario di oggi.
Come sanno i miei fedelissimi lettori (quei tre o quattro tra amici e parenti stretti), in questo periodo sono un po’ fissata con il tema delle scelte. Ne prendiamo a decine ogni giorno, anche banali o apparentemente insignificanti e tra queste c’è proprio la scelta della pizza.
Esistono diverse tipologie di approccio alla cosa e nel diario semiserio di oggi proverò ad associare a ciascuna metodologia di scelta uno stereotipo caratteriale. Non che se ne sentisse il bisogno, certo, ma può essere divertente riconoscersi in una delle seguenti tipologie di “consumatori di pizza”.
Margherita forever
Li adoro. Entrano, si siedono e non hanno bisogno di guardare il menu. Loro sanno già che prenderanno la regina incontrastata delle pizze. L’unica variante che si concedono è la mozzarella di bufala, ma non sempre. Sono persone semplici, ma determinate. Sono quelli che non lascerebbero mai la strada vecchia per la nuova. Inaffondabili, pacifici, in pace col mondo. Sul menu ci può stare pure la pizza con i fiori di loto, ma a loro non interessa: loro sanno già.
La più strana che c’è
Questa è la categoria dei temerari, degli impavidi. Di quelli che rischiano in continuazione di rimanere delusi, ma è più forte di loro: devono azzardare, vogliono stupire e stupirsi. Scorrono il menu iniziando direttamente dalle ultime, saltando a piedi pari le prime quattro che sono, di solito, Margherita, Napoli, Funghi, Capricciosa. Le classiche non fanno al caso loro. In genere non frequentano neanche i posti che non abbiano una lista di almeno venti pizze diverse tra cui scegliere. Sono quelli che, se sul menu ci fosse la pizza con l’ananas, loro la ordinerebbero.
Eterni indecisi
Ormai li conosciamo tutti. Questi sono quelli che costringono il cameriere a tornare almeno tre volte al tavolo per chiedere “Siamo pronti?”. Tutti i commensali hanno una fame paurosa, ma non si può ordinare perchè loro, gli eterni indecisi, hanno bisogno di “altri due minuti, per favore”. Impiegano più tempo a scegliere che a mangiare e alla fine, quando hanno finalmente raggiunto l’obiettivo e tu pensi di sentirgli pronunciare il nome di una pizza esotica con gli ingredienti più particolari del mondo, loro, mogi, con lo sguardo ancora sul menu aperto sussurrano al cameriere “una margherita”. Vorrebbero, ma non ci riescono a cambiare. L’unica volta nella vita che si sono lanciati a prendere un’ortolana gliel’hanno portata con la bieta.
Facciamo a metà?
Infine, la categoria degli esperti. Gli assidui frequentatori di pizzerie che per non farsi mai prendere dall’imbarazzo della scelta, si concedono il lusso di provare non un tipo di pizza, ma ben due. Non viaggiano mai da soli, ma hanno necessariamente bisogno di un complice, un compagno di pizzerie, che condivida il loro stesso approccio di scelta. Un po’ golosoni e un po’ paraculi, gli appartenenti a questa categoria hanno bypassato il nodo cruciale della scelta, pretendendo e ottenendo di più dalla vita e dal cameriere. Mentre quello è lì che chiede: “E per lei?”, l’esperto frequentatore di pizzerie numero 1 risponde con sagacia “Una Reginella” omettendo che non sarà l’unica pizza che mangerà quella sera. Allo stesso modo, dopo un rapido scambio di sguardi, il frequentatore esperto di pizzerie numero 2 dirà con altrettanta astuzia “Una Fiori” e la missione sarà compiuta. A quel punto bisognerà solo attendere il ritorno del cameriere per completare il piano.
Per ultimo, c’è una tipologia di approccio che è fuori concorso. E’ una categoria che non può essere categorizzata. E’ quella di tutti gli amanti della pizza che, come me, non riescono a scindere il momento della scelta della pizza con il proprio stato d’animo. La mia scelta, infatti, dipende da come mi sento. Ad esempio, se ho avuto una giornata storta sarò una Eterna indecisa, se mi sento carica e piena di adrenalina magari dopo un viaggio entusiasmante sarò in grado anche di provare l’ananas sulla pizza (no, forse questo no). Se invece sono in pace col mondo non mi serve neanche aprire il menu: io già lo so che come la Margherita nessuno mai.