In vacanza nello spazio? Musk, pensaci (e portaci) tu!
Chiudete gli occhi e immaginate di essere appena rientrati da una vacanza nello spazio! Ok, riapriteli, non è ancora successo. Ma, stando agli esperti, il sogno potrebbe presto diventare realtà!
Missione compiuta
“Thanks for flying @SpaceX”, “Grazie per aver volato con SpaceX“…
No, non siamo al termine di un volo qualsiasi. E non si tratta del tradizionale annuncio di una compagnia aerea dopo un classico atterraggio. E allora?
Facciamo un passo indietro…
Ci eravamo lasciati così:
“Sognando Marte: la nuova era spaziale targata SpaceX e Nasa”
Ci ritroviamo due mesi dopo, con l’ammaraggio perfetto nel Golfo del Messico della Crew Dragon, il taxi spaziale targato SpaceX rientrato sulla Terra con a bordo i due astronauti Robert Behnken e Doug Hurley.
Si è concluso così il primo viaggio andata e ritorno verso la Stazione spaziale internazionale di una navicella costruita da un’azienda privata.
L’inizio, sostengono in molti, di una nuova era dell’esplorazione spaziale.
E bravo Elon Musk…
La missione di SpaceX, battezzata Demo-2, era partita lo scorso 30 maggio dalla rampa di lancio 39A del Kennedy Space Center. Un evento storico che segnava la prima volta, dopo 9 anni (ossia da quando è terminato il programma dello Space Shuttle nel 2011), di un volo di astronauti a partire dal suolo americano, ponendo fine, quindi, al trasporto nello Spazio con la navicella russa Soyuz.
Un doppio trionfo per Elon Musk: oltre che politico, sulla Russia, anche tecnico, sul concorrente Boeing (nel test senza uomini a bordo del dicembre scorso, la capsula Starliner non è riuscita ad agganciare la Stazione spaziale).
L’ultimo ammarraggio nel 1975
Scene simili non si vedevano dal 1975, dal rientro a terra dell’ultima navicella Apollo. Nei decenni successivi gli astronauti sono andati in orbita con gli Shuttle, dotati di ali e carrelli di atterraggio come gli aerei. Un’immagine certamente meno spettacolare e meno romantica di quella dei quattro paracadute che hanno rallentato e frenato la discesa della capsula Dragon.
In vacanza nello spazio?
Ma arriviamo alla parte più interessante per tutti noi, curiosi e appassionati, ma sicuramente non esperti della materia. Il ritorno della Crew Dragon, a parte aprire la strada ad un altro lancio dell’equipaggio SpaceX previsto per il 20 settembre, è un ulteriore passo verso l’avvio di voli turistici nello spazio (sì, avete capito bene). Scenario che Elon Musk ipotizza come realizzabile già a partire dal prossimo anno. Alla faccia del turismo “di prossimità”, tanto in voga di questi tempi! Qui parliamo di andare a fare un tour sulla luna e non solo!
E pare che nel 2025 verrà persino inaugurato il primo hotel spaziale con 24 capsule che ospiteranno massimo 100 turisti a settimana. Un posto extra-lusso con una vista extra-terrestre. Il Von Braun Space Station, finanziato dalla Gateway Foundation, è solo uno dei tanti progetti che ruotano intorno all’idea di un turismo spaziale. Va di certo citata, in tale contesto, la Bigelow Aerospace di Las Vegas, già partner della NASA, che intende mettere in orbita un hotel spaziale gonfiabile entro il 2021.
L’orizzonte, insomma, pare essere non troppo lontano. Bisognerà capire chi sarà capace di trasformare il sogno futuristico in realtà.
Von Braun – Gateway Foundation
Nel frattempo, visto che è estate e le nostre menti si stanno rilassando, possiamo cominciare con il fantasticare su cosa mettere in valigia. Non so bene cosa consigliarvi da indossare, ma una volta tanto credo che l’outfit sarà davvero l’ultimo dei nostri pensieri. Almeno finchè non avremo risolto il “problema” principale. Dimenticavo infatti un piccolo ma sostanzioso particolare. Mi sa tanto che il “bonus vacanze” non ci basterà e che per guardare la Terra dall’alto verso il basso ci toccherà iniziare a risparmiare, e pure un bel po’. Ci serviranno un bel mucchio di dollari per goderci la vista. Altrimenti dovremo accontentarci di viaggiare sì verso lo spazio, ma rimanendo comodamente sotto l’ombrellone.
“La terra è la culla del genere umano, ma un uomo non può stare nella culla per sempre”
Immanuel Velikovsky