Ecologia della musica: la sfida dei primi concerti post Covid in mezzo alla natura

Ecologia della musica: la sfida dei primi concerti post Covid in mezzo alla natura

C’è un concetto su cui mi voglio soffermare e riflettere questa settimana, quello dell’ecologia della musica. Probabilmente non riuscirò a rimanere nello stretto ambito accademico del termine, ma questo non dev’essere un limite, ma il suo punto di forza. 

Dopo il lockdown avevamo bisogno di ritrovare il contatto diretto con la musica e riappropriarci degli spazi aperti e proprio per questo ho salutato con gioia la decisione di realizzare diversi concerti all’aria aperta in zone poco note al grande pubblico. 

Leggere le date di concerti come quelli di Niccolò Fabi, Daniele Silvestri o ancora Brunori Sas nei giorni scorsi mi ha dato una bella carica di energia per due motivi, i quali vanno al di là del singolo interesse musicale. La musica non ha e non deve avere barriere, la musica dev’essere motore di vita e creare appunto un paesaggio sonoro che si raccorda con il bello che c’è intorno.

Ecologia della musica: una filosofia da adottare

In questa estate dal sapore italiano, poter riscoprire luoghi meno noti grazie alla musica è un vero valore aggiunto, non è solo un modo trasversale per fare turismo, ma anche un prova di responsabilità verso di noi, gli altri e la natura. 

L’unico dubbio infatti che mi assale, rispetto ad eventi simili in tempi recenti, è la capacità delle persone di rispettare il luogo in cui andranno, forse, per la prima volta. Ascoltare musica in un bosco, in una zona archeologica aggiunge valore al valore, perché le note possono prendere forme ancora più alte nella loro dimensione scenica. 

Tuttavia questi luoghi non sono zone abituate ai grandi eventi: anche se i numeri saranno limitati, un impatto ci sarà comunque ed è qui che il senso di ecologia musica deve cogliere una doppia valenza. Deve tornare al senso più materiale del termine e portare rispetto per i luoghi che accoglieranno questi show.

Abbiamo di fronte a noi un’altra sfida.

Cerchiamo di vincerla e di rispettare noi stessi rispettando il mondo intorno, la musica (e non solo) ve ne sarà grata.

Ad Maiora.

distantimaunite

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