L’altalena delle emozioni
Schopenhauer diceva che “la vita è un pendolo che oscilla fra la noia e il dolore”.
Ora: ho sempre amato la filosofia, e anche Schopenhauer, ma benché ammetta senza riserva che il periodo che sto / stiamo vivendo non sia dei migliori, provo ancora con tutte le mie forze, la mia sconfinata fantasia e quel po’ di speranza che ancora mi rimane a vedere il tutto con un’ottica un po’ più ottimistica.
Che la vita sia un pendolo, qualcosa che oscilla, lo penso anche io, da sempre, e più che mai in questo periodo fatto di tante attese in cui oscillano, proprio come un pendolo, alti e bassi.
Una cassa integrazione che tiene un po’ (un bel po’) bloccati sulla programmazione anche della singola giornata è al momento ciò che tiene il ritmo di questo pendolo.
Ci sono giornate fatte di tristezza, di malinconia, di noia, di paura. Di pensieri, tantissimi, alcuni molto semplici, altri decisamente troppo articolati e quando mi trovo a farli sono la prima a dirsi di fermarsi.
Ci sono poi giornate fatte di euforia, immotivata e momentanea, ma si: sono giorni euforici. Altri fatti di ore scandite e riempite forse anche troppo, ma sono così piene proprio per evitare di trovarmi in quei vuoti di azioni che riempio solo di pensieri non proprio felici.
Poi ci sono giorni normali, fatti di commissioni, di giri, di incontri, di niente quando il niente non pesa e sa di normalità. E giorni fatti di sorrisi dati dalla semplicità delle cose, che alla fine, in un momento fatto senza rotta nè destinazione, è il regalo più bello.
Cercando di uscire un po’ fuori dal momento, mi rendo conto che in effetti è un po’ tutta la vita che sia così: in certi giorni va tutto bene, “alla grandissima”, come dico spesso. In altri va uno schifo, per quel messaggio che non arriva, per quel confronto che non va come avresti voluto, per una stanchezza che annebbia la mente – e anche lo spirito. E poi c’è la normalità, che alle volte va bene, alle volte meno. Insomma. poi c’è la vita. Che altro non è che un’altalena di emozioni e di sentire, nel suo essere piena e vuota, felice e malinconica, frenetica e lenta, programmata e allo sbaraglio.
E in un momento di incertezza, nel grande giro dei pensieri, nell’oscillare del tempo battuto a vari ritmi, ti rendi conto che nonostante tutto, anche questa è vita. E merita rispetto, merita una possibilità, merita uno e mille più tentativi. E non sia mai che nel suo oscillare fra l’alto e il basso, non si trovi un nuovo, fantastico ritmo.