Distanziamento sociale vs Distanziamento digitale
L’emergenza sanitaria ci ha costretti al distanziamento sociale e ha enfatizzato il problema del digital divide di cui sono vittime varie zone d’Italia e diverse fasce della popolazione.
In questi giorni il tema della pandemia che purtroppo dobbiamo ancora considerare un leitmotiv quotidiano, sta lasciando un po’ più spazio alla politica.
Sono stati proprio gli Stati Generali dell’economia indetti dal Presidente Conte che hanno posto al centro l’importanza della evoluzione tecnologia che l’Italia deve necessariamente cavalcare per riprendersi, ma tutti ci stiamo chiedendo: da quanto tempo saremmo dovuti già essere avanzati tecnologicamente?
Distanziamento sociale vs Distanziamento digitale.
Ci auguriamo che questa volta sia davvero quella in cui ci daranno il nostro internet veloce quotidiano, la fibra, e la tanto chiacchierata rete 5G. Perché con la quarantena, nelle aree in cui il servizio esiste (internet super veloce è presente solo in 94 comuni), si è constatata l’incapacità delle nostre attuali connessioni, di sostenere la mole di dati che è passata ogni giorno sui nostri cellulari, computer e tablet.
Ci vorranno molti provvedimenti. Quelli contenuti nel Decreto Rilancio non saranno sufficienti affinché la popolazione sia ugualmente raggiunta da questi servizi: nell’ultimo indice DESI 2020 pubblicato dalla Commissione Europea, pare che l’Italia sia al 25esimo posto per livello di digitalizzazione!
Anche quanto è presente nel Piano Colao speriamo possa presto vedere luce: adeguamento delle infrastrutture per ampliare l’area della banda larga; attivazione e largo utilizzo dei servizi digitali che hanno faticato a prendere il via e ad essere inseriti nelle abitudini comuni di tutti noi…