Fase tre. E ora che si fa? Semplice, c’è il Teorema del motorino
Siamo liberi. Quindi perchè non siamo felici?
Uscire, siamo usciti. Rincongiungere, ci siamo ricongiunti. Lavorare, stiamo lavorando (in parte e non tutti, purtroppo). Insomma, la vita è tornata bene o male a scorrere, la libertà di movimento anche fuori dalle nostre case è di nuovo una nostra prerogativa. Quindi cos’è questa tristezza atavica che ci pervade lo spirito? Perchè non stiamo saltellando di gioia?
“Facile – potrebbe pensare la maggior parte di noi – è per via della mascherina”. Si potrebbe altrettanto facilmente dare la colpa alla paura di un ritorno imminente dei contagi. Perchè in fondo lo sappiamo che se quella contro il Covid era considerata una guerra, in questa fase siamo solo in tregua col nemico. La sensazione che non sia ancora finita gira nell’aria con una pesantezza quasi tangibile. Tipo che mentre sei lì in fila alla cassa del supermercato ti senti bussare sulla spalla dallo spirito del Coronavirus che ti fa: “Scusi, mi fa passare ce c’ho solo due cose?”
Il Teorema del motorino
Certo, tutto questo incide, ma non è la spiegazione definitiva, almeno non quella che mi sono data io. Se stiamo con l’entusiasmo azzerato, se quando passeggiamo nel parco ci sembra di stare ancora sul balcone, se andare a mangiare una pizza fuori in una sera di giugno non ci fa provare quel senso di immensa gioia che ci saremmo aspettati è per il “Teorema del motorino”.
Ora lo spiego: si tratta di un procedimento logico elaborato da me molti anni fa quando, appunto, l’unica cosa che desideravo ardentemente più di ogni altra era avere il motorino. Ho passato un paio d’anni tra i 13 e i 15 a sperare che in qualche modo i miei si convincessero a comprarmelo.
Ma niente. Non c’è stato verso. Ho dovuto aspettare di essere quasi maggiorenne per poter guidare quello di mio padre e andarci a scuola ogni tanto. Ma ormai la rassegnazione aveva avuto il sopravvento e stare finalmente su due ruote non mi dava quell’entusiasmo che avevo immaginato.
Il punto è che se desideri tanto una cosa, e tornare alla normalità l’ho desiderato quasi quanto il motorino, ma ti convinci che non ce l’avrai mai o comunque non in tempi brevi, ottenere alla fine l’oggetto del tuo desiderio potrebbe non essere così entusiasmante perchè il fatto stesso di ottenerlo non ti ricorderà solo la gioia della conquista ma anche la delusione del non possesso.
Ma più di tutto, se ti convinci che i tuoi, in fondo, hanno ragione e che girare in motorino può essere molto pericoloso se non hai l’età giusta per farlo, allora, una volta conquistato no, non sarà più come prima. Non sarà come quando ti immaginavi di volare su due ruote per la città e quell’odore di miscela ti sembrava profumo di libertà. Se realizzerai il tuo desiderio dopo averlo tanto atteso e ridimensionato, sarai un adulto su due ruote, semplicemente un adulto su due ruote.
Come gestire la nuova normalità?
Insomma, cosa ce ne facciamo ora di questo motorino, ops… Di questa nuova normalità? Siamo arrivati finalmente alla Fase tre, e adesso che si fa?
Non ho ancora elaborato una teoria per superare questo senso di smarrimento, mi dispiace. Però, restando nel parallelismo con le due ruote, all’epoca ricordo che, una volta in sella, guardavo i ragazzini incoscienti che mi sfrecciavano di fianco sui loro motorini giganti, entusiasti e fieri di possedere un mezzo di trasporto, sprezzanti del pericolo e pensavo: “Che genitori incoscienti che c’hanno questi qua…”
Eppure, nonostante avessi ormai rivalutato il mio oggetto del desiderio, un leggero brivido di entusiasmo mi correva lo stesso lungo la schiena quando sentivo in faccia l’aria fresca nelle mattine d’estate di fine anno scolastico.
Ecco, ora abbiamo la nostra ambita libertà, ma non ha il sapore che immaginavamo e forse siamo ancora un po’ confusi sull’utilizzo che dobbiamo farne. Bloccati dai dubbi imposti dalla nostra stessa coscienza, quella di adulti consapevoli dei rischi.
Come facciamo a superare questa impasse? Semplice, basta dare gas e prendersi un po’ d’aria in faccia ogni tanto. Iniziamo così, poi si vedrà.