Bonus sociale, se ne parla solo ora: effetto positivo della pandemia?
Siamo in periodo di dichiarazione dei redditi e sono qui ad immaginarvi tutti immersi nelle scartoffie, nelle richieste di rimborsi e a cercare di capire quali e quante tasse tocca pagare.
Ma ecco che anche “grazie” alla pandemia, c’è massima attenzione verso gli accorgimenti per contrastare le difficoltà economiche degli italiani.
Quindi dovremmo essere tutti a conoscenza di quante e quali opportunità abbiamo!
È il caso del BONUS SOCIALE: misura voluta dal Governo già nel 2009 per fare in modo che gas e luce possano essere considerati un diritto di tutti, ma che molti cittadini non conoscono!
Da quanto testimonia il Codacons, 2,2 milioni di famiglie italiane potrebbero accedere perché hanno un reddito basso che non gli consente di usufruire dei servizi ritenuti “necessari” in casa. Il Condacons precisa anche che solo il 36% ne ha effettivamente usufruito.
In pratica il bonus sociale è uno sconto sulla bolletta del gas e della luce, esteso poi anche all’acqua. La domanda per riceverlo deve essere presentata presso il Comune di residenza o andando ad un CAF. La domanda vale 12 mesi, poi va rinnovata di anno in anno.
Ma quindi quali sono le situazioni per le quali è possibile richiederlo?
- un contratto attivo di fornitura nell’abitazione in cui hanno la residenza
- un ISEE non superiore a 8.265 €
- un misuratore gas di classe non superiore a G6
- per “disagio fisico” le famiglie che hanno un componente del nucleo familiare che soffre di una grave malattia che necessitano dell’utilizzo di apparecchiature elettromedicali
Quali documenti servono per richiederlo?
- documento di identità
- codice fiscale
- modulo per l’invio della domanda (che trovi sui siti ufficiali delle aziende che erogano i servizi)
- ISEE valido
- dichiarazione della composizione del nucleo ISEE
- eventuale attestato per il riconoscimento di famiglia numerosa
- eventuale reddito di cittadinanza
- eventuale pensione di cittadinanza
Tutte queste indicazioni ed eccessiva burocrazia potrebbe avere breve durata: infatti negli anni grazie al lavoro delle Associazioni che tutelano i Consumatori e che hanno rilevato le difficoltà per accedere a questi rimborsi, hanno avanzato al Governo delle richieste di semplificazione che pare verranno attivate dal prossimo 1° gennaio 2021.
Dunque, i bonus diventeranno “automatici” grazie all’automatizzazione: il sito dell’INPS sarà in grado di intrecciare i dati contenuti nel sistema informativo integrato e individuerà direttamente tutti coloro aventi diritto.
Questo esempio, e speriamo tanti altri, rappresenta un incoraggiamento per farci pensare che “non tutti i mali vengono per nuocere” e che dall’episodio negativo della costrizione dovuta all’emergenza sanitaria, possiamo cogliere opportunità per migliorare il nostro futuro.