Acquisti online: croce e delizia dello shopping

Nell’era della tecnologia avanzata, fare acquisti online è diventata una consuetudine per chi non ama fare shopping nelle vie del centro e men che meno ama provare e riprovare in camerino capi selezionati durante il tour in negozio.

Nel tempo ho avuto modo di riscontrare tra le mie amiche una certa dose di aspetti “negativi” dello shopping in negozio a cui non avevo mai fatto caso perché dati per fisiologici del meccanismo. Vado ad elencarli:

1. Soprattutto nelle grandi catene (vedi Zara e simili), la fila immensa per accedere ai camerini
2. Il numero max di capi che puoi provare
3. Le “nuove” taglie moderne che non si capisce più se sei una S o una M e quindi, indecisa, prendi due pantaloni uguali da provare ed ecco che torniamo all’ansia del punto 2.
4. Inspiegabilmente negli angoli di tutti i camerini trovi ad aspettarti una considerevole quantità di polvere a nuvoletta che se tanto tanto sei allergica… addio!
5. Le commesse troppo pressanti o inesistenti
6. La fila per arrivare in cassa (sempre nelle grandi catene)

La soluzione? Non vai nelle grandi catene. Però lì hai la quasi certezza che una maglietta bianca di cotone basic puoi trovarla. Il caso diventa complicato.

Un’altra soluzione è quella dello shopping online, con tutti i suoi pro e i contro.
Tra i fattori positivi sicuramente la comodità di acquistare comodamente da casa, senza camerini, commesse invadenti, ansia da cartellino che non vuoi far vedere che lo stai girando per sbirciare il prezzo.

Tra i contro resta in primis la taglia da scegliere. Inutile girarci intorno, quelle che i siti propongono come “Guida alle taglie” è una presa per i fondelli.

Va a finire che ti affidi all’istinto oppure all’acquisto compulsivo e vai con doppio acquisto per doppia taglia… tanto c’è il Sacro Reso che ci para il lato B.

Ma perché croce e delizia?
Il Sacro Reso a volte alcuni siti te lo fanno sudare. Pur essendo uno dei diritti dei consumatori, il rimborso sul tuo conto copre una fascia temporale che va dall’immediato (cioè appena il pacco che hai restituito arriva nel deposito del negozio) al più infinito (nel frattempo diventi vecchia).

A me sta capitando proprio questo. Scongiurato il periodo virus in cui la maggior parte dei siti online ha cortesemente comunicato  in nome della dea trasparenza che “i tempi di spedizione e di reso potrebbero subire variazioni”. Ora boh… sei lì che aspetti quel treno delle 7.30 chiuso dentro il tuo paltò come diceva Baglioni.

A farla breve, di un pacco rispedito al mittente settimane fa, ancora non vedo l’ombra di comunicazioni tramite email del corriere, né del sito da cui ho acquistato, né da nessun altro. Il servizio clienti pare esser stato risucchiato in un buco nero.

Rivedrò i miei soldi?

Stay tuned