Arte a portata di pandemia: musei virtuali e Parc Guell gratis
Qualcosa di buono la pandemia l’ha comunque portata. Una di queste e’ legata alla cultura e all’arte.
Dovendo chiudere musei e centri di arte, durante la quarantena, molti spazi espositivi hanno organizzato visite virtuali, rendendo cosi’ arte e cultura alla portata di tutti.
In tutto il mondo i piu’ grandi spazi espositivi si sono adeguati alla situazione e hanno utlizzato la tecnología per offrire alla gente, appasisonata e non, nuove forme per usufruire dell’arte.
E cosi’ le piu’ importanti e famose opere d’arte sono state messe a disposizione di tutti senza neanche dover viaggiare e addirittura restando comodi sul proprio divano di casa.
Ecco allora che con un semplice click e in un giorno solo posso ritrovarmi al MOMA di New York, all’Hermitage di San Pietroburgo, al Louvre di Parigi, al British Museum di Londra, al Prado di Madrid, al Museo di Van Gogh ad Amsterdam o, se si svuole restare in Italia: i Musei Vaticani con la Cappella Sistina, la Fondazione Brera e le Scuderie del Quirinale.
Ma non solo. Alcuni spazi che, prima della pandemia, erano mete di miglialia di visitatori l’anno, in ogni periodo dell’anno, ora che e’ iniziata la fase di discesa e di lento ritorno alla normalita’, hanno deciso di aprire i battenti permettendo ai propri cittadini l’ingresso gratuito.
E’ il caso del Parc Guell a Barcellona. Oggi lo abbiamo visitato per Distanti ma Unite. Il biglietto di ingresso normalmente costa 22 euro, ora si puo’ entrare gratuitamente fino al primo luglio, quando le visite riprenderanno il loro corso normale.
Parc Guell e’ uno dei capolavori di Antoni Gaudi’, e uno dei luoghi piu’ visitati del capoluogo catalano. Arrivano da tutto il mondo per vedere questa meraviglia archiettonica immersa nella natura e da cui si puo’ godere in una vista mozzafiato di Barcellona. In questo mese di giugno, il parco e’ stato restituito ai barcellonesi.
In pochi sanno di questa possibilita’, ed ecco allora che il parco, seppure alcune parti siano in restauro, e’ praticamento deserto. Un’occasione unica per chi ha la fortuna come me di poterla sfruttare. Da casa mia, qui a Barcellona, sono solo 20 minuti di camminata. Trovandosi su una collina, per fortuna ci sono due strade dotate di scale mobili che facilitano l’accesso al parco. Arrivati lassu’, la vista della citta’ fino al mare e’ spattacolare. E soprattutto i vialetti che circodano Parc Guell sono insolitamente deserti e silenziosi. Una situazione davvero surreale.
Poter scattare foto senza la ressa della gente, poter osservare ogni minimo dettaglio dei colorati mosaici dei muretti di Gaudi’, poter ammirare il paesaggio senza lo stress di avere la gente addosso che aspetta il proprio turno per scattarsi un selfie, e’ stato davvero unico, specie in un luogo cosi’ gettonato ogni giorno dell’anno da turisti provenienti da ogni angolo del mondo.
Peccato che alcune zone erano chiuse per restauro, ma comunque una visita del genere, in questa condizione, in un posto cosi’ speciale, probabilmente non ricapitera’ mai piu’.
Ad accompagnare la bellezza di una giornata assolata e la straordinarieta’ di un simile capolavoro architettonico, ci si e’ messa anche la musica. Senza il vociferare rumoso dei tursiti, si sentiva in sottofondo, proveniente da chissa’ dove, una cantante lirica fare prima solfeggi e poi intonare “O sole mio”. Una esperienza davvero surreale e meravigliosa che, in fondo, senza pandemia probabilmente non avrei mai avuto la possibilita’ di vivere.
Cosi’ come, chi non ha la possibilita’ di viaggiare, ora puo’ finalmente scorrazzare virtualmente per i corridoi del Louvre o ammirare da vicino i dettagli della Cappella Sistina.