Gli Angeli

Gli Angeli

Affetti che avevamo non ci sono più, a causa del Covid-19. Padri, madri e nonni sono morti, una vera e propria strage di una generazione di anziani. Hanno perso la vita uomini e donne tra medici e infermieri, con loro abbiamo un debito di riconoscenza.

Angeli che non rivedremo più e che non torneranno indietro, sono in volo.

Hai una sorpresa

Che neanche te lo immagini

Dietro non si torna

Non si può tornare giù

(Vasco Rossi)

Le loro ali si sono spiegate mentre noi qui siamo andati avanti cercando di ricordare la vita, quella che era e quella sognavamo. La vita e la morte si inseguono e si abbracciano, in un continuo darsi e ricevere.

I profumi del mondo che inebriano i sensi. I battiti del cuore che attanagliano l’anima, i ricordi dolci che tolgono il respiro, le vite che si rincorrono e si sfiorano, sussultano e si amano.

Dopo tutto il dolore e le immagini strazianti a cui abbiamo assistito è arrivato il momento di incamminarci verso il futuro. Però a noi resta un obbligo morale, quello di mostrare rispetto a chi ci ha lasciato e, in aggiunta, accarezzare chi è rimasto su questa terra senza i propri cari. Invece la clausura e l’isolamento sembra ci abbiano peggiorati. Così assistiamo, ogni giorno, a offese: di una regione contro l’altra, di chi porta la mascherina in opposizione a chi non la porta, di chi racconta che non ci sono più pericoli verso chi favoleggia che il Covid-19 non è mai esistito. Ecco, premesso che nessuno di noi ha la verità rivelata e in questo momento potrebbe essere tutto come il suo contrario, francamente dobbiamo mostrare più riguardo e rendere omaggio alle migliaia di nostri connazionali deceduti in questi mesi.

In particolare, è necessario mettere in atto quei comportamenti che ci risultano non naturali e che ci intralciano, ma che sono alla base del nostro vivere quotidiano attuale: distanze, igienizzanti e protezioni. E allora diamo attenzione a tutti questi dettagli, anche se un po’ ci infastidiscono. E’ un piccolo sacrificio ma anche il nostro personale contributo a chi ancora è in trincea e combatte contro il virus.

Uomini e donne con una divisa continuano a sottoporsi a turni massacranti e lavorare per noi, perciò non rendiamo inutili i loro sacrifici e non vanifichiamo la vita e la memoria degli italiani che non ci sono più. Invece diamo uno schiaffo alla morte e un abbraccio alla vita!

La vita che va via saluta la vita che rimane e tutto l’amore che ha donato torna a volare e crescere, e tutto l’amore ricevuto vede piccoli e grandi segni di sé rimanere lì, nella vita che non va via.

Affetti che avevamo non ci sono più

Torniamo alla normalità ma facciamolo con attenzione e a testa alta e con uno sguardo lassù, ai nostri angeli.

Affetti che avevamo non ci sono più
https://www.corriere.it/cronache/20_marzo_23/coronavirus-vite-memoria-se-ne-sta-andando-generazione-aa929880-6d4b-11ea-ba71-0c6303b9bf2d.shtml

Sabrina Villa

Per Vasco “Cambiare il mondo è quasi impossibile -Si può cambiare solo se stessi - Sembra poco ma se ci riuscissi - Faresti la rivoluzione” . Ecco, in questo lungo periodo di quarantena, molti di noi hanno dovuto imparare nuovi modi, di stare in casa, di comunicare, di esternare i propri sentimenti. Cambiare noi stessi per modificare quello che ci circonda. Tutto si è fermato, in attesa del pronti via, per riallacciare i fili, lì dove si erano interrotti. I pensieri hanno corso liberamente a sogni e desideri, riflessioni e immagini e, con la mente libera, hanno elaborato anche nuovi modi di esternazione e rappresentazione dell’attualità. Questa è la mia rubrica e io sono Sabrina Villa. Nata a Roma e innamorata della mia città. Sono un'eclettica per definizione: architettura, pittura, teatro, cucina, sport, calcio, libri. Mi appassiona tutto. E' stato così anche nel giornalismo, non c'è ambito che non abbia toccato. Ogni settore ha la sua attrattiva. Mi sono cimentata in tv, radio, carta stampata. Oggi, come al solito, mi occupo di tante cose insieme: eventi, comunicazione, organizzazione. La mente è sempre in un irriducibile movimento.

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