Cane, beato te. La giornata tipo del mio amico Marvel | VIDEO
Quante volte nella vita, magari durante periodi particolarmente stressanti, ci siamo trovati di fronte ad uno spensierato e scodinzolante cagnolino e accarezzandolo, con la stanchezza psicofisica che ci contraddistingue, ci è venuto spontaneo dirgli “Beato te”?
Ecco, non so voi, ma io molto spesso e, anzi, nell’ultimo periodo praticamente tutti i giorni, più volte al giorno.
Da qualche tempo con noi vive un cagnolone di nome Marvel (ne parlai nel diario dello scorso 9 aprile). Lui, con la sua vita semplice e concreta, fatta di pochi ma chiari obiettivi, di esigenze mai represse e di paure mai taciute, ci costringe a prendere atto dei nostri limiti e delle nostre evitabilissime complicazioni.
Biscotto, pallina e coccole.
Oltre a non essere molte, le cose che Marvel desidera con tutto se stesso sono tutte a portata di mano o di zampa. Tralasciando i croccantini che mangia giusto per nutrirsi, ciò di cui è innamorato sono i biscotti a forma di osso. Impazzisce. Fa di tutto pur di averne: dà la zampa, l’altra zampa, si siede, si sdraia, indovina in quale mano è nascosto. Insomma, si vede che si impegna e quando ottiene il suo premio fa lo sguardo fiero e soddisfatto. Noi al posto suo avremmo mollato alla seconda zampa molto probabilmente.
Un’altra cosa a cui è molto legato è la sua pallina arancione. La prende e te la porta, ma non per farsela lanciare, no. Lui adora sfidarci, se vogliamo la pallina ce la dobbiamo sudare, che lui mica è un cane da salotto che ti porta il giornale e ti avvicina le ciabatte . Tzè. Cane sì, ma scemo no.
Come ogni duro che si rispetti, anche Marvel ha un cuore da tenerone. La maggiorparte del tempo, infatti, la trascorre a chiedere e ricevere coccole. Non ha idea di cosa sia il distanziamento sociale, ma se anche per assurdo lo dovesse capire non riuscirebbe ad attuarlo, è più forte di lui. Se ti vede ti si incolla addosso.
Obiettivo: entrare in casa.
Un’altra attività a cui è molto legato è quella di lavorare ai nostri fianchi per riuscire a guadagnare, centimetro dopo centimetro, il suo posto dentro casa. E’ una missione, lo fa perchè la sente una sua battaglia e per quanto lunga ed estenuante, ha promesso a se stesso che non mollerà, si capisce.
Può ricevere porte in faccia, continui rifiuti, rimproveri e strigliate. Passa anche sopra le umiliazioni, ma non perde mai di vista l’obiettivo.
In realtà, in parte l’ha già raggiunto visto che la notte lo facciamo dormire dentro casa, anche se sul letto sa che assolutamente non deve salire… perchè se lo scopriamo sono guai.
C’è solo una cosa che proprio non sopporta…
L’unica cosa che davvero lo ferisce è il tradimento. Per esempio se lo chiami fuori per giocare e poi invece gli fai trovare i secchi d’acqua per fare il bagnetto, lui si risente e non ti parla più. Poi, una volta pulito e profumato cerca la prima occasione utile per sporcarsi più di prima. Evidentemente ci tiene al suo odore, non gli interessa piacere a noi, gli basta piacere a se stesso.
Che bella la vita da cane.
Questa è più o meno tutta la vita di Marvel. Una routine che non è cambiata di una virgola in questi ultimi tre mesi. Non si è angosciato, non ha pianto, non ha sentito la mancanza dei suoi cari, non ha avuto paura per il futuro, non si è fatto problemi a prendere a mozzichi il suo migliore amico, Aron, non ci guardava con titubanza quando rientravamo a casa, ma ci saltava addosso come e più di prima.
E quindi, ecco, per tutti questi motivi devo riconoscere che io in questi mesi mi sono trovata più volte a guardare Marvel, fargli una carezza e dirgli “Beato te…”.
Lui, per tutta risposta, ogni volta mi leccava la mano. Chissà se avrà capito.