Viaggiate in Italia, non sia solo uno slogan.
“Viaggiate in Italia”… ( …)
Sono sempre stata una globetrotter, penso di essere nata con la cartina geografica in mano: un modo d’essere che ho coltivato nel tempo intrecciandovi anche l’amore per la scrittura, altra radice che non ho saputo estirpare. Nel complesso, tra fortuna e determinazione, ho girato mezzo mondo: turismo e sport sono settori che ti portano a contatto con l’altro e ti arricchiscono, regalandoti un bagaglio sempre spendibile.
Ho vissuto stagioni in cui, settimana dopo settimana, accumulavo chilometri senza sosta, gli aerei erano diventati una sorta di bus e Fiumicino una seconda casa: l’adrenalina era sempre la stessa, soprattutto poi quando si andava oltre confine, perché a volte capitavano anche mete non solo belle, ma anche esotiche.
Siamo cresciuti, in molti (soprattutto la generazione 70/80), spingedoci sempre un po’ più in là, perché il mondo grazie ai mezzi di trasporto stava diventando sempre più piccolo e i prezzi per viaggiare competitivi. Un vantaggio non da poco, ma che forse ci ha fatto dimenticare nel frattempo la bellezza della prossimità, ma soprattutto la ricchezza dei borghi italiani, un brand che ha ritrovato luce e fama soprattutto grazie agli inglesi e agli americani che (quatti quatti) hanno comprato pezzi d’Italia per farne il loro rifugio.
Ci hanno quasi ‘rubato’ quel brillio negli occhi che avrebbe dovuto essere nostro perché, se è vero che ci vantiamo di tante cose, di quelle di cui dovremmo farlo davvero ce ne dimentichiamo. Ce ne dimentichiamo perché solo là, sempre a disposizione, tranne quando poi il tempo ce le porta via.
Ecco da questo periodo in cui ci siamo abituati a rallentare, forzati dal virus, dovremmo imparare a recuperare tutte quelle cose che abbiamo sempre rimandato o a cui magari non abbiamo dato la giusta attenzione. Questo vale per tanti spaccati e tra questi c’è senza dubbio il turismo.
Al di là delle polemiche politiche, di bonus che non sono neanche un palliativo. Prendetevi il tempo di stupirvi con quello che avete a ‘portata di mano’, anche perché spesso è anche low cost.
In queste settimane, per preparare un’intervista, con una collega che si occupa quotidianamente di turismo, mi sono resa conto ancora di più che abbiamo un patrimonio unico, che purtroppo rimane sconosciuto ai più perché si va sempre troppo di fretta.
Bisogna lavorare nuovamente sul concetto di cultura e di bellezza, uscire fuori dai sentieri battuti e perché no riprendere le vecchie guide cartacee.
Su Internet si trova tanto, ma non tutto. Spesso poi ci ritroviamo dei copia e incolla da una pagina all’altra perdendo dei dettagli che invece ci potrebbero regalare spunti interessanti.
Viaggiate in Italia non dev’essere solo uno slogan, ma una scelta fatta con coscienza che darà valore al futuro di tutti, in primis al vostro.
ps. se poi non sapete proprio dove andare… beh scrivetemi 😉 qualche consiglio ve lo posso dare!