Dirsi sì, per sempre. Ma non ora. La crisi del “wedding”
Sì, per sempre. Ma non ora.
Ai tempi del Covid-19 le promesse di amore eterno hanno subito un duro colpo. L’intero settore del wedding è in ginocchio.
L’impossibilità di celebrare le nozze per tutto il periodo della quarantena, da un lato. La capienza ridotta per locali ed eventi all’aperto dall’altro. Morale della favola (senza lieto fine): molte coppie sono state costrette ad annullare o rimandare il loro “giorno più bello”.
La crisi del settore wedding
Una situazione che ha aperto le porte di una crisi profonda per tutte quelle professioni che ruotano attorno all’industria del matrimonio: arti e mestieri che vanno dalla moda alla musica, passando per la fotografia, il “wedding planning”, la ristorazione e il floral design (come documentato in un altro mio articolo che vi consiglio di leggere: https://www.distantimaunite.com/2020/04/29/ritorneremo-a-sognare-con-il-floral-design/).
I dati parlano di un settore (matrimoni ed eventi in generale) composto da oltre 50 mila imprese e circa 250 mila addetti ai lavori. Le perdite sono ingenti (si stima un cifra di 26 miliardi). Il calo dei ricavi si attesta intorno all’80/100 per cento (dati Assoeventi, associazione di Confindustria del settore). Un intero anno di lavoro è andato in fumo, se si considera che la maggior parte degli eventi, in questo settore, sono concentrati in primavera/estate. 17 mila i matrimoni annullati tra marzo e aprile, altri cinquantamila in forse tra maggio e giugno.
Federmatrimoni ed Eventi privati ha chiesto al Governo di dichiarare lo stato di calamità naturale e di accedere a fondi straordinari ed interventi economici di medio-lungo termine.
Ripartire: come e quando?
Nel frattempo l’incertezza regna sovrana: mancano le linee guida per la ripartenza ed eventuali protocolli sanitari, essenziali per stabilire preventivi e pianificare gli eventi in piena sicurezza.
A stretto giro impensabili quelle feste a cui siamo stati abituati e che oggi vengono bollate come: “assembramento”, parola che abbiamo imparato a conoscere prima, e ad odiare poi.
A meno quindi di optare per una cerimonia intima e privata, l’unica scelta possibile appare quella di aspettare tempi migliori.
Il 2021 è già stato preso d’assalto. Non solo i giorni festivi ma, ovviamente per mancanza di date, anche i giorni feriali, in barba al famoso detto: “di Venere e di Marte né si sposa e né si parte”.
Perché il matrimonio è un sogno, e tutti hanno il diritto di continuare a sognare. Con buona pace del Coronavirus, che avrà messo in quarantena le nostre vite, ma non la voglia degli innamorati di dirsi sì, per sempre.
La testimonianza
Qui di seguito la testimonianza di una giovane e talentuosa organizzatrice di eventi a tutto tondo: Federica Capua.
Anche lei, come tanti altri professionisti del settore, è stata ed è costretta tuttora a fare i conti con la crisi del momento. Ma grazie alla sua passione e alla sua determinazione ha saputo reinventarsi. A partire dall’ideazione di originali e creativi semafori comportamentali, come questi:
|IL VIDEO
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