Siamo nella fase della “quarantena volontaria”

Siamo nella fase della “quarantena volontaria”

Contraddizioni. Riassumerei questa mia ultima settimana con la frase: “Finalmente posso uscire ma non voglio uscire”.

Strano, ma vero. Mi spiego meglio: la voglia di tornare alle nostre abitudini c’è ma il punto è proprio questo: non ci sono più le nostre abitudini e nulla sarà come prima.


Nostalgia? Si. La pandemia ha stravolto le nostre vite e temo che continuerà a farlo ancora per un po’. Di certo tutte le misure da adottare (ovviamente giustissime) inevitabilmente hanno un forte impatto anche sul nostro umore.

Dopo due mesi di reclusione forzata – trascorsa tra smart working, e sperimentazione di nuove ricette – muniti di qualche chilo in più, guanti e mascherine possiamo finalmente rivedere gli amici, fare lunghe passeggiate, andare in giro per negozi. Tutte cose che abbiamo sognato di fare per interminabili settimane.

Eppure, adesso non ne gioiamo. Tutto questo non ha il sapore della libertà. Non ancora, almeno per me. Questa è una fase di assestamento, torneremo a piccole “scosse” a respirare davvero la nostra libertà e si spera di farlo senza il filtro di una mascherina!

Effetti della quarantena: Sindrome della capanna
Sono rimasta molto colpita in questa strana fase da alcuni articoli che spiegano come, dopo la fine del lockdown, sia emerso un nuovo fenomeno: la sindrome della capanna, ovvero la voglia di restarsene a casa.


In Italia le misure restrittive imposte dal governo si stanno allentando e questo da un lato fa tirare un sospiro di sollievo ma dall’altro preoccupa.


Molte persone vogliono restare chiusi in casa perché tra le mura domestiche si sentono al sicuro. Secondo alcuni studiosi è una reazione normale considerando lo stile di vita praticato in questi mesi. In più oggi si aggiungono le preoccupazioni per il lavoro e l’incertezza sul futuro.

Alcuni dati
Secondo le stime della Società italiana di Psichiatria circa un milione di italiani ha paura di tornare alla normalità e di essere contagiato.

La settimana scorsa vi ho parlato della necessità di un sostegno psicologico in questo periodo e del numero messo a disposizione dal Ministero della Salute: è fondamentale puntare sulla prevenzione usufruendo dell’aiuto degli specialisti.

In questo periodo sono aumentati del 30% le segnalazioni di patologie come ansia e paura, disturbi del sonno e depressione, anche in forme gravi. E il 42% degli italiani sarebbe a rischio di ammalarsi (Fonte: Repubblica)

Giovanna Di Notte

Il mio nome è Giovanna e sono una giovane 35enne  orgogliosamente campana “doc”. Sono moglie, mamma di Bianca e giornalista. Irrequieta, sensibile e testarda. Ho cominciato a muovere “i primi passi” con un microfono in tasca nella redazione romana di Retesole e dopo aver consumato le suole correndo (letteralmente) tra manifestazioni in piazza e diecimila conferenze in Campidoglio, mi sono rimessa in gioco anche nella tranquilla, ma mica tanto eh, provincia italiana. Tra una poppata e un ciambellone non ho mai perso di vista il mio obiettivo e attualmente collaboro per un quotidiano nazionale. Posso dirlo: sono felice. Ascoltare la gente e le loro storie rende questo lavoro speciale, non potrei farne a meno. La mia curiosità non conosce confini, sarà per questo che amo viaggiare. Il mio sport preferito? Cucinare.. Sono qui per raccontarvi cosa si dice in giro, con la stessa grinta di sempre

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