Tutti al mare, sì ma come? Le nuove regole per la spiaggia
Vi ricordate quando il mare era un mix di lettini appiccicati, musica molto trash del “vicino di ombrellone”, file chilometriche per andare al bagno, file doppiamente chilometriche per farsi preparare una granita al limone al bar, schizzi sulla pancia non appena si entrava in acqua e signora di mezza età che sfoderava la parmigiana di melanzane all’ora di pranzo? Ecco, dimenticate tutto o quasi.
Dopo la pandemia cambiano tempi e modi anche di andare al mare. Da un lato siamo molto felici già solo di sapere che in spiaggia ci andremo, perchè fino a pochi giorni fa eravamo addirittura pronti ad arrenderci ad un’estate in città, con il lettino prendisole sul balcone e l’ombrellone piantato nello stendino per i panni: orrore. A quanto pare, invece, è finalmente arrivato l’ok per accedere agli stabilimenti balneari! Una gran bella notizia! Ma quest’anno prepariamoci ad una stagione molto diversa, con regole ferree e non proprio gradite da tutti coloro che già pregustavano la rivincita a beach volley da settembre 2019 e invece agli sport di gruppo dovranno rinunciare.
Bando anche alle file interminabili di lettini appiccicati. Della serie: ognuno al suo posto, ben larghi e distanziati. Il che non è poi così male se considerate che solitamente, proprio durante l’ora della pennichella, c’era sempre qualcuno pronto a sparare Hit Mania Dance con Gigi Dag e quel “Popporopo” che richiamava in un secondo tutto il litorale proprio davanti al tuo lettino, se non direttamente sotto il tuo ombrellone.
Non dimentichiamo poi che quest’anno i “wurstel al mare” alias quella terribile moda estiva di fotografarsi le gambe in spiaggia, sarà sostituita dalla più sobria (si fa per dire) tendenza di scattarsi un selfie con la mascherina abbinata al costume. “Sarà l’estate del trikini?” si domandano in queste ore molte riviste patinate. “Sarà l’estate del kitch” rispondo io, che devo ancora digerire la vecchia moda degli zoccoli fluorescenti e del mollettone fucsia.
Tra l’altro siamo sfuggiti all’ipotesi plexiglass e capannine in canne di bambù, il che mi sembra già un bel successone! Non so voi ma io sentivo caldo soltanto guardando il plastico, figuriamoci a starci dentro davvero. Apprezzo molto più la prospettiva di un’estate tranquilla, maggiormente in solitaria e all’insegna della sobrietà. Se ne faranno una ragione anche quelli che si lamentano all’idea di vacanze eccessivamente sedentarie: d’altra parte sono gli stessi che hanno trascorso tutta la quarantena sul divano senza mai muovere un dito. Proprio ad agosto e con 40 gradi devono fare concorrenza ad Andrew Howe?!