Mascherine con stampanti 3d: “le produco e le regalo”
Oggi vi raccontiamo la storia di Andrea un giovane papà, artigiano moderno ovvero produttore con macchine 3D di pezzi per collezionisti. “Ho deciso di avviare una campagna di donazione per dispositivi di protezione individuale vista l’attuale situazione in Italia. Nel giro di pochi giorni il Covid ci ha messo in ginocchio e la richiesta di mascherine o visiere era superiore rispetto alla disponibilità.”
Così Andrea inizia a raccontarci come ha deciso di produrre gratuitamente pezzi di mascherine e regalarle prima ai vicini di casa e poi ricevendo dei veri e propri ordini.” Avendo a casa delle stampanti 3d ho deciso di mettermi in gioco per aiutare medici, infermieri, operatori sanitari, ma anche commercianti e tutti coloro che ogni giorno continuano a lavorare mettendosi a rischio. Hanno così modo di tutelarsi in quanto le mascherine sono praticamente introvabili o vendute a prezzi alti. Tutto è iniziato da una richiesta da parte di un ospedale e da lì, nel giro di due settimane, siamo arrivati a produrre oltre 2000 dispositivi facciali. La produzione continua ancora oggi, aggiungendo anche i salva orecchie, utili perché i laccetti non danno fastidio dietro le orecchie.”
Andrea ci spiega come nascono questi dispositivi:”La realizzazione è la seguente: c’è una bobina di filo che viene sciolta in diametri molto piccoli e strato per strato la stampante forma l’oggetto. Per produrre due strutte facciali, occorrono circa 3 ore, per produrne il più possibile le stampanti lavorano h24. Ad ogni struttura viene poi agganciato uno schermo in PET antigraffio, spesso 0,50 mm, tagliato a laser. Il tutto ovviamente può essere disinfettato, quindi riutilizzabile più e più volte.”
Voi crederete che Andrea si faccia pagare e invece: “Si tratta di offrire i dispositivi in modo gratuito. Per chi può e vuole ho accettato delle libere donazioni tramite una raccolta facebook così da poter acquistare tutto l’occorrente. Sto andando avanti grazie alla generosità delle persone e continuerò a produrre finché avrò i fondi per farlo.”
Sicuramente una bellissima storia di solidarietà da leggere durante questa crisi mondiale.
