Semplicemente la tua mamma
Anche quest’anno è arrivata la festa della mamma, ed oggi per la prima volta vengo festeggiata anche io grazie a mia figlia Gioia.
Nella parola mamma quanto universo chiuso dentro, quanto motore, vita che dà la vita.
Un anno fa, il 7 maggio, ho scoperto che sarebbe stata una femmina, un’altra mammina se Dio vorrà a comprendere tutte le scelte che io oggi faccio per lei; i sacrifici e tutte le difficoltà che si hanno quando sei una neo-mamma sono vari ma tutto poi piano piano viene da sé e si impara, perché come dice la mia ostetrica Elisabetta Meschini: “Manu, sii serena, perché non ci possono essere scelte migliori per Gioia che quelle fatte da te”.
Questo me lo son ripetuta ogni giorno, come a dirmi io farò la cosa più giusta per mia figlia, a volte forse la più banale e comune come controllare nei primi mesi il suo respiro nel sonno, chi di voi non lo ha mai fatto?
Ho iniziato a fare tutto ciò per cui ho preso in giro mia madre per anni, e la sua voce ce l’ho qui nelle orecchie: “quando sarai mamma tu Manu, mi capirai!”
Beh, ti ho capita mamma! La mia grande mamma che nelle sue mille insicurezze comuni a tutte le madri mi ha trasmesso la cosa più importante, bastava un suo gesto: aprire le sue grandi braccia e ficcarmici dentro, fosse anche piena estate con quaranta gradi all’ombra, vi assicuro che quello era il posto più bello del mondo, sicuro come pochi e impregnato di affetto, tutto quello che un bimbo di 5 anni vorrebbe avere, ma anche di 15 o 30 anni. Perché l’abbraccio di una mamma è la cura a tante cose.
Alcune amiche mi hanno chiesto: “ti senti una brava mamma?” Io mi sento una mamma e non mi sento di aggiungere nessun aggettivo perché la parola mamma ne contiene già tutto il senso. La parola Mamma è già colma di tutto, perché non posso immaginare che ci siano cattive madri. Immagino la voce di Gioia nei suoi tanti gridolini quotidiani, li tramuto a quando esclamerà: “mamma!” Forse con tante “m” o con tante “a” ma sarà un suono talmente colmo di amore che non servirà interpretazione. Le orecchie del mio cuore saranno aperte a qualsiasi traduzione, basterà guardarla e capire che tutto ciò che sta cercando sono io. Come quando si aggrappa a me con le sue manine cicciotte, o conficca il viso nel mio collo per addormentarsi sicura, all’ombra del mio profumo o mi osserva con il suo sguardo cielo, disarmante, mentre si ferma dal gioco e si fissa a guardarmi come se fossi la cosa più bella del mondo, l’oggetto più desiderato.
Immagino due adolescenti innamorati, al loro primo tramonto in riva al mare che rimangono fermi a guardarsi dopo un’intensa e sonora risata.
Ti vedo immobile lì figlia mia ad osservarmi, e mi sembra di essere la mamma più bella del mondo; perché ai tuoi occhi che io sia di notte con i capelli arruffati, in tuta o con le occhiaie profonde, mi guardi come se fossi incantevole, la cosa che più di tutto stavi aspettando o semplicemente tutto ciò che vuoi avere sempre al tuo fianco.
Tra i mille insegnamenti che un genitore può dare c’è quello di sorridere sempre, io e il tuo papà ti contagiamo con i nostri sorrisi e tu con i tuoi a riempirci la vita.
Nella completezza del tuo nome sei la Gioia più bella che una donna possa provare, perché non ci sarà mai niente che mi farà sentire meglio che essere la tua mamma. Perché anche io rimango ferma a guardarti con papà la sera prima di andare a letto e vedessi il mio sguardo innamorato; quello di una mamma pazza di amore, di dedizione, di attenta cura verso la benedizione più bella che Dio possa averle fatto: essere la tua mamma.
Emanuela Impieri