Mamme perdonatevi: nessuna è perfetta
Abbiamo aspettato Tobia per quasi due anni. Due anni di ansia e di angoscia, in cui il desiderio di una gravidanza era davvero forte e aveva preso il sopravvento.
Proprio quando avevo deciso che, basta, non poteva definire la mia vita, ecco quel test positivo: una gioia grande, impagabile.
Gli 8 mesi successivi sono stati bellissimi e faticosi: lavoravo e mi stavo laureando (mi sono laureata con il pancione di 8 mesi!), accarezzavo la pancia con trepidazione, non vedevo l’ora di vederti, conoscerti. Come saresti stato? Il tuo naso, i tuoi capelli, il tuo odore come sono?
Ogni ecografia era la promessa di quell’incontro faccia a faccia.
E poi…la mattina del 9 settembre il sacco amniotico si rompe e andiamo in ospedale. Le contrazioni non arrivavano e il travaglio non partiva, ma finalmente il 12 settembre sei arrivato tu.
Il parto: un’emozione unica
Il parto, per me, è stata l’esperienza più incredibile della mia vita, niente di quello che ho vissuto può essere paragonabile alla prima volta in cui ti ho tenuto tra le braccia.
Passati i 3 giorni, finalmente torniamo a casa, per la prima volta noi tre insieme, quanto lo abbiamo desiderato.
I primi due mesi sono stati tra i più difficili e belli della mia vita: notti insonni, poppate ogni ora, sia di giorno che di notte, Tobia che dormiva solo ed esclusivamente su di me, non accanto, non in braccio, completamente sopra di me. Agognavo una doccia e una dormita (penso siano il desiderio
di ogni madre). La casa era un caos, i pasti da organizzare e preparare altrettanto. In alcune circostanze mi sono sentita sola, in preda agli ormoni, per quanto mio marito mi stesse vicino, io guardavo mio figlio e quasi mi spaventava la completa dipendenza che aveva da me.
Mi ha aiutato tantissimo confrontarmi con altre neo mamme; il consultorio territoriale prevede un ambulatorio allattamento in cui un’ostetrica aiuta, se necessario, le donne in allattamento e ci si ritrova una volta
a settimana con altre mamme. Per me è stato molto importante, è stata una distrazione, un tempo che ho preso per me stessa ed investito nella conoscenza di altre persone.
Il post parto tra ansie e nuove consapevolezze
La cosa più importante che ho imparato da tutto questo è stato di perdonarmi: non sono perfetta, ma sono una forza, ho tante e grandi risorse.
È tosto il periodo dopo il parto, perché non solo nasce un bambino, ma nascono anche una madre e un padre e bisogna lasciar loro il tempo di imparare e di sbagliare.
E nel frattempo c’è una cura infallibile: l’odore del collo di un neonato. Quello ti rimette al mondo.
Cecilia Lenzerini