Gli Sdraiati di Michele Serra
Ho acquistato questo libro in tempi non sospetti. Ho poi deciso di regalarlo a mio marito quando abbiamo avuto Lorenzo, quasi quattro anni fa.
“Michele Serra Errante scrive su “la Repubblica”, “L’Espressi”, ” Vanity FAir”. Scrive per il teatro e la televisione.” Cosi narra la sua biografia, io amo il suo modo di scrivere.
Ho pianto leggendo questo libro, forse perché ho dovuto gridare con mio padre per fargli sentire il bisogno che avevo di lui, dei suoi abbracci, del suo amore. Vivere lontano dai miei genitori mi ha fatta diventare più fisica, e vista la somiglianza dei caratteri mio e di mio padre non sapevo come esprimere il mio bisogno.
“Forse sono di là, forse sono altrove. In genere dormono quando il resto del mondo è sveglio, e vegliano quando il resto del mondo sta dormendo.Sono gli Sdraiati. I figli adolescenti, i figli già ragazzi. Michele Serra si inoltra in quel mondo misterioso. Non risparmia niente ai figli, niente ai padri. Racconta l’estraneità, i conflitti, le occasioni perdute, il montare del senso di colpa, il follicolare di un’ostilità che nessuna saggezza riesce a placare. Quando è successo? Come è successo? Dove ci siamo persi? E basterà per ritrovarci, il disperato, patetico invito che il padre reitera al figlio per una passeggiata in montagna? Fra burrasche psichiche,satira sociale, orgogliose impennate di relativismo etico, il racconto affonda nel mondo ignoto dei figli e in quello almeno altrettanto ignoto dei “dopopadri”.”
In me questo romanzo ha risvegliato tutte le paure, le incomprensioni, le ansie del mio essere adolescente. Mi sono riconosciuta nel giovane incapace di esprimere le sue emozioni e ora nel padre che ha paura di perdersi momenti importanti della vita del figlio. Per non parlare dei sensi di colpa e del continuo domandarmi se faccio abbastanza. Non vi dico il finale, ma io l’ho trovato stupendo e liberatorio. Lascio a voi l’ardua sentenza.