Cibo sano in quarantena: ce lo spiega Chiara Manzi
Ci siamo cascati tutti, è inutile che vi coprite dietro ad un dito! L’italiano in questa quarantena ha riscoperto il potere dell’arte culinaria. Lievito di birra a ruba, social pieni di foto di impasti dolci e salati….insomma, finora ci siamo dati parecchio da fare davanti a forno e fornelli. E lo spiego bene qui:
C’è chi si è anche affidato al cibo portato a casa, i famosi delivery…anzi, meglio usare il termine consegne che se mi sente Eleonora Marini mi cazzia…
Insomma, abbiamo mangiato. Inutile negarlo. Però l’arte di mangiare sano, o meglio ancora, di farsi portare a casa cibo certificato per la sicurezza nutrizionale secondo le linee guida dell’OMS, è dono di pochi. Fortunatamente, quei pochi lo mettono a disposizione di tutti quindi, perché non usufruirne?
“Una cucina buona da morire, ma anche…Buona da vivere! E’ possibile! Allora perché rinunciare”? E’ questo il motto di Chiara Manzi, dottoressa, massimo esperto in Europa in Culinary Nutrition, la branca della nutrizione applicata alla cucina e alla pasticceria. Dalla sua esperienza è stata creata Cucina Evolution, la cultura culinaria che trasforma i piatti più golosi della nostra tradizione italiana in elisir di lunga vita. Già siamo fortunati ad avere la dieta mediterranea, utilizzarla al meglio è un passo in più decisivo per la nostra salute.
Chiara Manzi è docente all’università di Milano Bicocca e di Ferrara. Si è laureata in nutrizione umana e dietetica nel 1993 presso l’Università di Navarra, in Spagna. Dal 2009 è presidente dell’associazione per la sicurezza nutrizionale in cucina il cui comitato scientifico è presieduto da Massimo Bottura (tre stelle Michelin per la sua “Osteria Francescana”, nonché miglior cuoco nel 2016 e nel 2018). Nel 2018 è stata premiata con l’Oscar per la Salute nel campo dell’alimentazione e, lo scorso anno, ha aperto a Bologna Libra Cucina Evolution, il primo ristorante al mondo con cibo italiano contro l’invecchiamento (Antiaging Italian Food).
Partendo dallo studio “Novel Coronavirus Infection and Gastrointestinal tract”* , ha messo a punto cibi per il bene del nostro intestino. “Sono utili i prebiotici e probiotici – afferma – ma ciò che maggiormente favorisce lo sviluppo del microbiota è quello che mettiamo nel piatto: troppi grassi, zuccheri e sale (il consumo di sale in Italia è circa il doppio rispetto alle linee guida OMS), uccidono la flora intestinale positiva, che invece si sviluppa supportata da corretta alimentazione, ovvero ricca di fibre solubili, antiossidanti e polifenoli”.
Che significa, che ci dobbiamo scordare dolci, fritti e pizza?? “Assolutamente no – ci spiega Chiara Manzi – grazie alle ricerche scientifiche fatte, abbiamo scoperto come sostituire lo zucchero con i dolcificanti antiossidanti, i grassi con fibre prebiotiche e abbiamo sostituito il sale con tecniche diverse e cotture sottovuoto, realizzando un ricettario di piatti pronti per la consegna. Abbiamo sostituito i grassi con l’Inulina Excellence, per esempio, una fibra prebiotica”.
I piatti di Cucina Evolution http://www.cucinaevolution.it rispondono a cinque requisiti importanti:
1 – Sicurezza: oltre a lavorare nel rispetto delle nuove norme Covid 19, i piatti vengono cotti sottovuoto in speciali buste riciclabili che non cedono polimeri nel riscaldamento e non hanno contatti con agenti esterni.
2 – Gusto: I piatti rispettano tutti i corretti apporti nutrizionali e sono studiati sulle ricette classiche senza abbandonare il sapore.
3 – Salute: Sono selezionate ricette con cibi ricchi di vitamine e antiossidanti e poveri di calorie.
4 – Conteggio calorico: tutti i primi piatti hanno meno calorie e più fibre di 100 grammi di riso bianco. Tutti i secondi hanno meno calorie di 100 grammi di mozzarella mentre i dolci hanno meno zucchero di una mela.
5 – Risparmio: i piatti in consegna costano meno di quelli in carta al ristorante.
Insomma, siamo ancora in tempo per mangiare cose buone e non ingrassare rimanendo dentro casa. Compresa la pizza.
*Lo studio “2019 Novel coronavirus infection and gastrointestinal tract”, realizzato dallo Shangai Institute of Digestive Disease nel dicembre 2019, pubblicato nel febbraio 2020 sul Journal of Digestive Disease, trova una relazione tra intestino e tessuto polmonare. Infatti, al contrario di quanto era successo con altri coronavirus come Sars e Mers, alcuni contagiati hanno avuto inizialmente sintomi gastrointestinali. Di qui, lo studio ipotizza che per prevenire veramente la comparsa dei sintomi o curare più efficacemente la polmonite Covid 19, sia fondamentale creare uno stato di eubiosi intestinale (ossia un equilibrio della flora intestinale).
Continuerò a seguirvi. Sempre articoli interessanti