I diritti dei minori al tempo dell’emergenza Coronavirus
In questo periodo di limitazioni e cambiamenti anche delle più semplici abitudini, l’attenzione non può non essere rivolta a coloro i quali sono definiti “soggetti vulnerabili” come bambini, anziani o come i detenuti, che non gestiscono autonomamente la propria libertà.
La rete nazionale di avvocati che fanno parte di CAMMINO – Associazione Camera Nazionale Avvocati per la Persona, Relazioni Familiari e Minorenni, presieduta dall’Avv. Maria Giovanna Ruo ha redatto in questo periodo di emergenza COVID-19 delle linee guida, che per essere meglio fruite sono state divise in decaloghi, partendo da quello per i diritti del minore e per gli anziani; il terzo dedicato alle vittime di violenza domestica e il quarto per i detenuti.
«Queste sono tra le categorie della società più severamente colpite, per motivi diversi, in questo periodo – ci racconta la Presidente Ruo – che diventa ancora più oscuro per tutte le restrizioni in atto e che possono fare ritenere erroneamente che siano diminuite le tutele e le garanzie».
In questo primo articolo ci soffermeremo sui consigli del primo decalogo dedicato alla cura e al sostegno dei minori. I consigli sono indirizzati specialmente ai genitori che non vivono più sotto lo stesso tetto, ma sono idonei anche per chi ha la fortuna di avere una famiglia unita, che richiede comunque un impegno e una disponibilità nuova e diversa nei confronti dei figli, abituati a crescere ed essere educati attraverso altre attività quotidiane che permettevano quindi rapporti esterni al singolo nucleo.
«I diritti fondamentali non sono in quarantena – dice l’Avv. Ruo – ma le norme devono essere interpretate con equilibrio e buonsenso. La relazione con entrambi i genitori è un diritto fondamentale dei figli minorenni: in questo momento sono soprattutto i genitori stessi che devono garantirlo cooperando».
Dunque, l’invito è quello di impegnarsi a rispettare, nei limiti del possibile, la continuità delle abitudini dei figli, specie in relazione al loro diritto di trascorrere del tempo con entrambi genitori. Eventuali cambiamenti, dettati dalle esigenze contingenti, devono comunque essere concordati in pieno spirito collaborativo. «Ad esempio, se la mamma deve andare a fare la spesa – suggerisce l’Avv. Ruo – è meglio che i bambini vadano dal papà, piuttosto che fare la fila al supermercato. Oppure per evitare troppi spostamenti si possono accorpare più giorni e pernotti».