Effetto coronavirus: Olimpiadi Tokyo 2020 rinviate di un anno
“L’unica scelta saggia e di buon senso che era giusto attendersi dal mondo dello sport”. Così Luca Pancalli, presidente del Comitato italiano paralimpico in una nostra conversazione ha commentato la decisione di rinviare le Olimpiadi Tokyo 2020 al prossimo anno. Esattamente al 23 luglio del 2021.
Coronavirus permettendo.
A fargli eco, in un tweet, il numero uno del Coni Giovanni Malagò:
“Grato al Cio e al Governo giapponese per il rinvio dei Giochi di Tokyo al 2021. Decisione eccellente, assunta in modo celere e responsabile, a tutela della salute degli atleti e delle delegazioni. Forza ragazze e ragazzi: sarete ancora più forti, Continuiamo a sognare insieme”.
Istituzioni e atleti allineati: non si poteva decidere altrimenti.
Però che colpo. Che tristezza pensare che un virus abbia messo ko tutto. Anche lo sport. Anche le Olimpiadi. Così come la vita di ognuno di noi.
Costretti, nel grande come nel piccolo, a ripensare le nostre esistenze, a rimodulare i nostri tempi.
Il sogno olimpico mi sembrava intoccabile, circondato, nel mio immaginario, di un’aura tutta sua capace di immunizzarlo (è proprio il caso di dirlo) da guerre, disastri, intemperie. Così non è.
Anche lo sport si è riscoperto fragile. Come tutti noi.
Doveva essere l’estate degli Europei di calcio, dei Giochi di Tokyo. L’estate di quelle notti magiche che accomunano popoli e culture in un anelito comune, in un tifo collettivo, in uno sventolio di bandiere e colori. Doveva essere. E invece non sappiamo ancora che estate sarà.
“Lo spostamento delle Olimpiadi” mi confida il canottiere azzurro Vincenzo Abbagnale “è stata una cosa positiva data la situazione che si era venuta a creare. Ormai era quasi del tutto inevitabile”, mi spiega “tenendo presente che quasi il 50% circa degli atleti ancora dovevano qualificarsi per le Olimpiadi e questo voleva dire effettuare delle gare di qualifica prima dei Giochi stessi. Noi avremmo dovuto avere, per esempio, la qualifica a maggio che era già saltata”. “Tirando le somme”, conclude, “è stata secondo me una cosa doverosa per la tutela degli atleti ma anche delle persone. Si parlava di un’Olimpiade a porte chiuse ma secondo me un’Olimpiade senza pubblico non può esistere proprio per il contesto e l’atmosfera di testa che un’Olimpiade deve trasmettere. E’ stata la soluzione migliore”.
“Possiamo scegliere di farci trasportare dalla situazione”, mi racconta il pugile Emanuele Blandamura, “oppure cercare di trasformare questa esperienza nella possibilità di prendere il buono da ogni situazione”. E per quanto riguarda la preparazione degli atleti che, ovviamente, slitta di un anno mi spiega: “il rinvio può essere motivo di prepararsi al meglio. Certo alcuni non potranno farlo per l’età, ma di fronte alla vita e ai suoi cambiamenti si può fare poco. Ognuno”, conclude, “ne trarrà il suo insegnamento”.
E sono tante le cose che abbiamo imparato in queste settimane. Soprattutto a prenderci cura del nostro tempo, delle nostre vite, delle persone a noi più care.
Uno schiaffo ci ha risvegliati dal torpore in cui eravamo immersi, accecati ognuno dal proprio frullatore di impegni e di attività. Abbiamo capito che la realtà supera l’immaginazione e che i registi ci avevano inconsapevolmente preparato a tutto questo, ma a nessuno era venuto in mente che un giorno lo avremmo vissuto sulla nostra pelle.
A volte nelle nostre vite ci siamo sentiti invincibili. Lo sport si è sentito invincibile per giorni prima di capitolare di fronte ad una situazione di evidente emergenza e incertezza.
Oggi abbiamo un’altra data da segnare sul calendario. Il 23 luglio 2021.
Una data lontana ma che ha il sapore della speranza.
Perchè tutto passerà. E ritorneremo a tifare, ad emozionarci, a vivere i nostri sogni…
Questo l’annuncio pubblicato oggi dal Cio:
“Il Comitato Olimpico Internazionale, il Comitato Organizzativo di Tokyo 2020 e il governo giapponese hanno convenuto nuove date per i Giochi Olimpici di Tokyo 2020, che saranno celebrati dal 23 luglio all’8 agosto 2021. Concordate anche le date per i Giochi Paralimpici, che saranno celebrati dal 24 agosto fino al 5 settembre 2021″.
Una decisione maturata sulla base di tre particolari criteri, come specificato dal comunicato:
“Per proteggere la salute degli atleti e di tutte le persone coinvolte al fine di supportare il contenimento del virus COVID-19. Per tutelare gli interessi degli atleti e dello sport olimpico. Tenendo in considerazione il calendario sportivo internazionale globale”.